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Particolare di «Femme nue» di Joan Miro

Courtesy of Christie’s

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Particolare di «Femme nue» di Joan Miro

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Christie’s New York: due collezioni leggendarie alla Fall Marquee Week

Dai Fauves all’Espressionismo astratto, dai Cubisti ai maestri del Modernismo europeo: le raccolte Weis Ross e Saltzman portano in asta capolavori di Matisse, Rothko e altri maestri del Novecento per un valore complessivo superiore ai 250 milioni di dollari

Giovanni Pellinghelli del Monticello

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Christie's New York presenta nel cuore della Fall Marquee Week a novembre due supercollezioni private: quella di Robert e Patricia Weis e quella di Arnold e Joan Saltzman, «Birth of the Modern», ambedue stelle delle aste 20th/21st Century del 17 novembre. La raccolta Weis Ross offre un percorso esemplare tra Fauvisme, Cubismo, Surrealismo ed Espressionismo astratto, con gli artisti epitomi degli ultimi 150 anni: Henri Matisse, Pablo Picasso, Georges Braque, Max Ernst, Piet Mondrian, Mark Rothko, Arshile Gorky e altri (18 lotti con stima complessiva di 180 milioni di dollari; altre opere in Post-War and Contemporary Art Day Sale e in Impressionist and Modern Art Day Sale).

Robert F. Weis (1919-2015) e la moglie (dal 1955) Patricia G. Ross (1930-2024) hanno riunito insieme la collezione in 60 anni di meticolosa passione affiancando continenti ed epoche in un «tesoro di tesori”» raramente visti dal pubblico: il critico inglese David Sylvester (1924-2001, promotore di artisti come Francis Bacon, Joan Miró, Lucian Freud, Henry Moore) ha scritto: «Entrare in casa Weis significava incontrare il meglio del Modernismo della prima metà del XX secolo da Parigi a New York e unirsi a loro nel viaggio di settant’anni di conoscenze e di scoperte. Un raro Braque del periodo Fauve in sala da pranzo introduceva ai capolavori tra le due guerre di Léger, Miró, Matisse e Picasso e poi da lì a Mondrian, Ernst, Gorky, Rothko e Kline. In poche raccolte del Novecento o successive si troveranno tanta cura, connessione estetica e qualità superlativa». La stratificazione storica della raccolta segnala l’approccio accademico del loro collezionismo in acquisizioni (solo dopo paziente riflessione e col supporto di studiosi, galleristi e grandi mercanti d’arte) che garantissero il meglio di quegli artisti.

«Pièce de résistance è No. 31 (Yellow Stripe)» di Mark Rothko (40-50 milioni), olio su tela, 198,8 x 175,9 cm, realizzata a New York nel 1958 (l'anno più significativo della carriera dell'artista, in cui gli furono commissionati i «Seagram Murale»), e monumento epocale dell’Astrattismo americano in cui Rothko, in contrasto con la tavolozza più scura e cupa caratteristica di quegli stessi anni, impiega tonalità calde, vivide, audaci, producendo campi di colori luminosi e sontuosi di forza vitale. Accanto a Rothko, il rivoluzionario paesaggio fauve di Georges Braque «La Ciotat», olio su tela, estate 1907, firmato «G Braque» in basso a sinistra, 49,2 x 60 cm (7-10milioni di dollari) e un esemplare Picasso, «La Lecture (Marie-Thérèse)», olio, smalto ad aerografo e carboncino su tela, firmato «Picasso»( in basso a destra) e datato sul telaio «Boisgeloup 31 Août XXXII»,  92,1 x 73 cm (40milioni), esempio eclatante  di Picasso ai tempi del Cubismo mentre «Figure et bouquet (Tête ocre)» di Henri Matisse, olio e pastello Conté su tela, 1937, firmato e datato «Henri Matisse 37» in basso a sinistra, 73,1 x 54 cm (15-25 milioni) e dipinto a Nizza nel febbraio-marzo 1937, è un ottimo esempio del periodo niçard dell’artista

La «Composizione con Rosso e Blu» di Piet Mondrian, olio su tela, 1939-1941, firmato e datato «PM 39-41» in basso al centro con iscrizione «of red, blue and white» sul telaio, 43,5 x 33 cm (20-30 milioni), resta uno dei più celebri dipinti «transatlantici» dell'artista olandese, eseguito tra il 1939 e il 1941: un momento critico nella poetica di Mondrian (e nel mondo intero) quando, dopo l’occupazione nazista dei Paesi Bassi nel 1940, si rifugiò a New York (dove avrebbe perfezionato il suo stile neoplastico) completandovi l’opera l'anno successivo.

 

Piet Mondrian, «Composizione con Rosso e Blu»1939-1941. Courtesy of Christie’s

Birth of the Modern: The Arnold and Joan Saltzman Collection è una altrettanto entusiasmante selezione di capolavori del XX secolo presentata nella 20th Century Evening Sale il 17 novembre con stima globale di oltre 70 milioni di dollari: sono 75 opere di artisti di culto del XX secolo da Pablo Picasso, Fernand Léger, Edvard Munch, František Kupka, Robert Delaunay, Henri Matisse ai bronzi di Henry Moore e Barbara Hepworth (molte non più esposte al pubblico da vari decenni) riunite in una delle indagini più complete sull’arte  del XX secolo mai presentate sul mercato.

La collezione è guidata dall’epitome cubista «Composition (Nature Morte)», olio su tela, 1914, 92,71 x 73,02 cm (15-25 milioni di dollari) di Fernand Léger, parte della sua serie più celebre, «Contraste de Formes», dipinti miliari nell’arte del Novecento (già nella collezione del noto collezionista e studioso britannico Douglas Cooper, 1911-1984, ed acquistata nel 1980 alla dispersione della sua collezione nel 1980). Altri pezzi emblematici sono «Femme au Chapeau Fleuri», olio su tela, 1923, 73,2 x 60,1 cm (9-12 milioni) di Henri Matisse, ritratto di Henriette Darricarrère, sua modella preferita degli anni di Nizza, seduta in uno spazio splendidamente orchestrato di colori e motivi fluidi l’uno nell’altro, e ancora, del pittore boemo František Kupka (1871-1957), emigrato a Parigi nel 1895 e pioniere dell’Astrattismo Puro con Kandinskij, la grande «Une Pensée», olio su tela, 1923, datato (due volte) e firmato, 105,5 x 68,2 cm (4,5-6,4 milioni di dollari). D’eccezione anche la tarda monumentale scultura di Henry Moore «Reclining Figure: Elbow», bronzo a patina bruna, 1981, firmato e numerato «Moore 3⁄9» sulla parte superiore della base, marchio fonderia MORRIS SINGER FOUNDERS LONDON sul retro della base, 239,8 cm (9-12 milioni), una delle sue composizioni magnum più ritmate e sensuali (acquistata, solo ed eccezionalmente, dopo una lunga opera di «captatio benevolentiae» dell’autore a base di doni di meloni israeliani, di cui Henry Moore era pazzamente ghiotto).

Concentrandosi sullo spirito creativo rivoluzionario che animò l'Europa all'inizio del XX secolo, il finanziere, ambasciatore e filantropo Arnold A. Salzman (1916-2014) e la moglie (dal 1942) Joan Roth (1924-2023) riunirono una raccolta di riuscita ambizione ed ampio respiro culturale: dal figurativismo più sorprendente all'astrazione più audace e iconoclasta, fra dipinti, disegni e sculture la loro collezione naviga movimenti e confini artistici di diciassette nazionalità diverse, con una vasta presenza degli artisti di matrice germanica all’origine della mostra «German Expressionist Paintings from the Saltzman Family Collection» alla National Gallery di Washington (Inverno 2001-2002) con 22 dipinti espressionisti tedeschi e 2 sculture d’inizio XX secolo fra cui  Max Beckmann, Lyonel Feininger, Ernst Ludwig Kirchner, Otto Müller, Emil Nolde. La Collezione Saltzman comprende anche uno paesaggio montuoso d'intensi cromatismi di uno dei fondatori di Die Brücke: l'espressionista tedesco Karl Schmidt-Rottluff, «Hartzlandschaft», olio su tela, 1918, firmato «S. Rottluff» in basso a sinistra, 104 x 124 cm (1,5-2milioni), e «Himmelfahrt», olio su tela, 1912, datato «12», con monogramma, 73 x 99,8 cm (400-600mila), di simbolismo quasi astratto ed opera estremamente rara sul mercato mondiale di Wilhelm Morgner (1891-1917), morto durante la Prima guerra mondiale a soli 26 anni.

Henry Moore, «Reclining Figure: Elbow», 1981

Karl Schmidt-Rottluff, «Hartzlandschaft», 1918

Giovanni Pellinghelli del Monticello, 10 novembre 2025 | © Riproduzione riservata

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