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Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliNon c’è ancora una data certa, ma entro qualche anno Bologna avrà di nuovo un Museo Giorgio Morandi «autonomo», dopo che la donazione morandiana, da Palazzo d’Accursio dov’era nata il 4 ottobre 1993, aveva trovato sede temporanea nel MAMbo-Museo d’Arte Moderna di Bologna. Il Comune ha infatti rilevato dal Demanio, per 1,9 milioni di euro, lo storico edificio della Palazzina Magnani, non utilizzato dal 2016 e parte del distretto culturale della Manifattura delle Arti insieme al MAMbo stesso, alla Cineteca di Bologna e al Dams dell’Alma Mater.
La palazzina, dal 1657 proprietà del marchese Vincenzo Enea Magnani, è dotata di 1.330 metri quadrati interni e di un’ampia area di pertinenza esterna. Bandito dal Comune di Bologna, un concorso di architettura trasformerà l’edificio in un museo internazionale dedicato al maestro bolognese (1890-1964) e alla sua eredità nell’arte italiana.
Sui tempi di realizzazione pesa il pronunciamento di secondo grado che il Tribunale emiliano deve fornire dopo la causa intentata dal Comitato di volontariato per il ripristino del Museo Morandi a Palazzo D’Accursio (il primo grado ha confermato la correttezza dell’operato del Comune). Al termine dei passaggi legali verranno nominati i comitati d’onore e scientifico del nuovo museo, cui seguirà il progetto per cui è previsto il coinvolgimento di artisti, scenografi, poeti. Il circuito bolognese dedicato a Morandi comprende anche la residenza morandiana di via Fondazza e la casa estiva di Grizzana (Bo).

Palazzo Magnani

Giorgio Morandi © Giorgio Bianchi | Comune di Bologna
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