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Andrea Appiani, «Giunone abbigliata dalle Grazie», 1810-12

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Andrea Appiani, «Giunone abbigliata dalle Grazie», 1810-12

«Artbox» va a Milano per due grandi mostre, in prima visione su Sky Arte

Terzo appuntamento con la nuova edizione del programma, martedì 18 novembre, tra le esposizioni di Palazzo Morando e Palazzo Reale e il rapporto dell’arte con invisibile e mistero 

Puntata con il baricentro a Milano e sul rapporto tra visibile e invisibile per «Artbox», in onda su Sky Arte martedì 18 novembre alle 20.45. Si parla ampiamente di due mostre, una a Palazzo Morando e l’altra a Palazzo Reale di Milano; e i temi salienti della puntata spaziano fra arte e mistero, astrattismo e realtà.

Il terzo episodio di «Artbox» inizia con «Fata Morgana: memorie dall’invisibile»: oltre duecento opere esposte (fino al 30 novembre) nel Palazzo milanese della contessa Lydia Morando Bolognini, dove, ai primi del Novecento si tenevano sedute spiritiche. Fra gli artisti in mostra, medium, teosofe e pittrici chiaroveggenti come Georgiana Houghton o Hilma af Klint, figure femminili anticonformiste e anticipatrici dell’astrattismo. Nelle sale di Palazzo Morando, si trovano anche opere sperimentali di surrealisti; per arrivare, infine, alla videoarte contemporanea e alle indagini sul corpo ispirate all’arte medianica di Chiara Fumai e Andra Ursuta.

La puntata prosegue con «Giorgio Morandi and Beyond», la mostra alla Repetto Gallery di Lugano. Morandi, maestro italiano del Novecento, viene messo a confronto con gli artisti e i fotografi che sono in relazione con la sua opera, da Sean Scully a Pier Paolo Calzolari, da Luigi Ghirri a Franco Vimercati.

Chiara Fumai, «The Book of Evil Spirits», 2015

Giorgio Morandi, «Natura morta», 1962

A Palazzo Reale di Milano, invece, una grande mostra ricorda Andrea Appiani (Milano, 1754-1817), autore del primo ritratto documentato di Napoleone Bonaparte. Con «Appiani. Il Neoclassicismo a Milano» (fino all’11 gennaio 2026), attraverso le opere esposte, si vuol restituire al visitatore il clima di fermento del capoluogo lombardo durante il periodo del Neoclassicismo. Fra le opere visibili in mostra, gli studi per gli affreschi della Basilica di Santa Maria presso San Celso e i ritratti di alcuni dei protagonisti dell’Illuminismo lombardo, come Giuseppe Parini e Antonio Canova.

Nella rubrica «Invito al viaggio» di Maria Vittoria Baravelli, riappare il tema del confine tra visibile e invisibile. Baravelli parte dal mito di Narciso per arrivare allo specchio del «Ritratto dei coniugi Arnolfini» di Van Eyck e proseguire con artisti contemporanei come Cindy Sherman, Francesca Woodman e Michelangelo Pistoletto: l’arte dialoga con il riflesso; e lo specchio non è solo un oggetto, ma il confine tra il visibile e l’invisibile.

Nel terzo episodio di «Artbox», ritroviamo anche la rubrica «Arte in sé», con l’incontro con lo scultore abruzzese Mario Ceroli (Castelfrentano, Chieti, 1938). Dopo un periodo di sperimentazione con la ceramica, Ceroli, fin dal 1956, scopre la lavorazione del legno; e la sua ricerca prosegue ancora oggi con questo materiale.

Mario Ceroli

Letizia Riccio, 17 novembre 2025 | © Riproduzione riservata

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