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Stefano Miliani
Leggi i suoi articoliDal fronte del porto all’Anfiteatro romano, nicchia d’antico costipata tra le case e il promontorio su cui svetta il Duomo romanico di San Ciriaco, Ancona sale per vicoli, palazzi, squarci di un fascino urbano in gran parte ignorato dai turisti. Proprio sulla fascia che dal mare sale al Colle Guasco il Comune sta realizzando il «Progetto Waterfront» per riqualificare una porzione della città.
L’assessore alla Cultura, Politiche giovanili e Turismo Paolo Marasca ne illustra il significato: «Il progetto, seguito dalla mia collega Ida Simonella e già finanziato, raccorda il porto antico con il suo Arco di Traiano, con il centro storico e con i siti archeologici fino all’Anfiteatro, tanto è vero che vi partecipa anche la Soprintendenza delle Marche. L’intero piano tende a ricomporre il trauma violentissimo subito durante i bombardamenti dal 1943 al 1944: si persero vicoli, strade antiche. Poi il nucleo storico è diventato una periferia anche a causa di vincoli abitativi imposti in seguito al forte terremoto del 1972. Con la riapertura della Pinacoteca Civica e con questo progetto ricuciamo quel trauma».
Il primo passo è dotare strade, vie, stretti vicoli e percorsi di una illuminazione adeguata e costante. Ancora Marasca: «Se la funzione pratica della luce è palese, ha anche un valore simbolico fortissimo. Ridisegniamo il profilo della città per ricostruire un immaginario nuovo. Poi faremo interventi strutturali nelle aree ora in sofferenza. Ida Simonella, assessore tra altre deleghe alle attività produttive e al porto, ha vinto ben due bandi regionali di finanziamento per le periferie. Ancona si trasformerà in meglio. Parlo di risorse certe. Il “Waterfront” è arrivato primo al bando del 2015 della Regione Marche su fondi europei».
Il nuovo impianto, con luci a led ad alta ecosostenibilità e funzionante anche come wi-fi, comprende l’intero fronte-mare del porto fino alla Mole costruita da Luigi Vanvitelli tra il 1733 e il 1743. Il progetto include il Palazzo degli Anziani di fine Duecento: qui l’anconetana Università Politecnica delle Marche realizzerà allestimenti ad alto grado tecnologico sulla storia, l’arte e l’archeologia di Ancona a facile portata dei cittadini e dei turisti (la città si sta trasformando in hub portuale per le crociere e l’elegante edificio gotico-romanico è a due passi dal Molo Nord).
Chi conduce il «Progetto Waterfront» è l’architetto Claudio Centanni, dirigente della Pianificazione urbanistica, Edilizia pubblica, Porto, Progetti Speciali ed Energie rinnovabili. Spiega: «Il programma prevede una spesa di 6 milioni 227mila euro con il 20% a carico dei vari partner tra cui noi, l’autorità portuale, l’Ismar, Istituto di ricerca del Cnr, e la Soprintendenza».
Il palinsesto archeologico è centrale: «Il Palazzo degli Anziani recuperato in pieno diventerà un centro multimediale, il fulcro della conoscenza del sistema archeologico della città. Con la Soprintendenza vorremmo anche creare una sorta di parco archeologico degli scavi del porto adesso visibili solo da una passerella in spazi molto compressi».
Un luogo sacrificato resta l’Anfiteatro romano. «Anche il mercato traianeo è compresso tra porto e città: se riuscissimo a liberarlo da alcune costruzioni che ne impediscono la vista dal porto, adeguatamente illuminato avrebbe tutt’altro impatto. Con la Soprintendenza approfittiamo del “Progetto Waterfront” per stilare una mappatura digitalizzata e georeferenziata di tutte le presenze archeologiche della città. E connettiamo le presenze archeologiche attraverso un sistema di illuminazione dei percorsi pedonali. “Waterfront” è un progetto di urbanistica che restituirà bellezza a una cospicua porzione di Ancona».

Il Progetto Waterfront sta ridisegnando un'ampia porzione della città di Ancona. Foto Sergio Marcianesi, Comune di Ancona
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