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Domico Borrelli, «Calice, Caraffante e Bottiglia», Palazzo Crova, Nizza Monferrato

Courtesy Galleria Umberto Benappi. Photo: Chiara Ferrando

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Domico Borrelli, «Calice, Caraffante e Bottiglia», Palazzo Crova, Nizza Monferrato

Courtesy Galleria Umberto Benappi. Photo: Chiara Ferrando

Al via la seconda edizione di Germinale Monferrato Art Fest

In 27 sedi del Basso Monferrato, in Piemonte, va in scena un progetto curatoriale che attraversa borghi, distillerie e cappelle barocche, trasformando il paesaggio in uno spazio vivo di riflessione, ascolto e relazione

Monica Trigona

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C’è un tempo lento, sotterraneo, che non coincide con quello del mercato o delle stagioni espositive. È il tempo del paesaggio, delle comunità locali, delle trasformazioni culturali che avvengono in margine, quasi in sordina. Ed è proprio in questo tempo che si inserisce Germinale – Monferrato Art Fest, il festival d’arte contemporanea diffuso tra le colline piemontesi del Monferrato, curato da Francesca Canfora, organizzato dalla Quasi Fondazione Carlo Gloria APS e realizzato in collaborazione con Casa degli alfieri ed Ecomuseo del Basso Monferrrao, giunto alla sua seconda edizione con un programma sempre più articolato, radicato e ambizioso. Dal 12 settembre al 12 ottobre, oltre 50 artisti sono protagonisti di 27 mostre e interventi in loco in 22 diversi paesi tra le province di Asti e Alessandria, coinvolgendo castelli, cascine, distillerie, musei civici, cappelle barocche, spazi indipendenti e cantine vinicole. Non una «semplice» mostra diffusa, ma un progetto curatoriale che si pregia di un territorio come dispositivo critico, come lente attraverso cui interrogare l’arte e il suo ruolo oggi. 

 

Albertelli Abbaldo, «Attorno al nucleo», 2025. Castello di Razzano Alfiano Natta (AL). Photo: Chiara Ferrando

Enrica Borghi, «Meduse», 2013-2025. Ex teatro sotto chiesa San Bartolomeo, Portacomaro (AT). Photo Chiara Ferrando

Il titolo scelto per l’edizione 2025 è Alimurgia. Nutrire lo sguardo e coltivare il pensiero. Il riferimento è al concetto sviluppato dal medico e agronomo settecentesco Giovanni Targioni Tozzetti, che con il termine «alimurgia» indicava la ricerca di cibi alternativi e commestibili in tempo di carestia. Ma nel contesto del festival, l’alimurgia diventa metafora: l’arte come risorsa vitale nei tempi di scarsità, non solo economica, ma anche di valori, di relazioni e, perchè no, di spirito ecologico. «Progetti come “Germinale” creano delle opportunità di sviluppo che vanno ben oltre l’arte stessa, per diventare uno strumento utile di crescita sostenibile e di valorizzazione», spiega Canfora.

 

 

Enrico Iuliano, «Comingoing», 2025. Distilleria Bosso, Cunico (AT). Courtesy Riccardo Costantini Contemporary. Photo: Chiara Ferrando

L’installazione di Federico Borroni presso Bava Azienda Vitivinicola, Cocconato (AT). Courtesy Trium Art Gallery. Photo: Chiara Ferrando

In questa visione, ogni mostra, installazione o performance del festival diventa un atto di «coltivazione», di attenzione, di rigenerazione, di ascolto. I luoghi non sono contenitori ma presenze attive, talvolta dimenticate, che attraverso l’arte tornano a risuonare. Così una distilleria abbandonata diventa palcoscenico per un’installazione immersiva; una cappella sconsacrata accoglie opere di luce e suono; una bottega chiusa si trasforma in spazio di relazione e racconto. Il Monferrato – Patrimonio Unesco dal 2014 – è quindi il principio generativo del festival. Le sue colline coltivate, i suoi borghi in via di spopolamento, le sue architetture silenziose parlano un linguaggio che l’arte, se interrogata con rigore, può amplificare e risignificare. L’idea alla base della rassegna è infatti quella di costruire un ecosistema culturale nel quale artisti, curatori, amministrazioni locali, cittadini e imprese possano collaborare in modo orizzontale e generativo.

 

 

Le opere di Giacomo Modolo presso la Quasi Fondazione Carlo Gloria, Rinco di Montiglio (AT). Courtesy Chiono Reisovà Art Gallery. Photo: Chiara Ferrando

Giulia Forgione, «Donarsi alle rocce», 2025. Casa degli Alfieri Castagnole Monferrato (AT). Photo: Chiara Ferrando

Ma andiamo al festival vero e proprio. Il programma è ricco e articolato. Accanto ad artisti affermati, Albertelli Abbaldo, Luca Arboccò, auroraMeccanica, Salvatore Astore, Maura Banfo, Nicola Bolla, Domenico Borrelli, Enrica Borghi, Federico Borroni, Maurizio Camerani, Vanni Cuoghi, Riccardo Dapino, Emilio Ferro, Giulia Forgione, PierLuigi Fresia, Lorenzo Gnata, Enrico Iuliano, Giacomo Modolo, Frédérique Nalbandian, Pedro Pires, Marco Tagliafico, Alessandro Sciaraffa, Luigi Stoisa, Guendalina Urbani e Antonio Violetta, Germinale dà spazio a una nuova generazione di autori italiani e internazionali, grazie al progetto delle Residenze d’arte, che si svolgeranno contestualmente all’evento. Nei loro atelier/spazi espositivi, assegnati per tutto il periodo del festival, e in cui chiunque potrà curiosare, Salomé Nascimento, Francesco Feltri, Lisa Fontanari, Maria Sky, Gioele Sasha Staltari, Bruno Fantelli e Simone Giuliana daranno libero sfogo al loro estro creativo.

 

Luigi Stoisa, «Gea», 2011. Palazzo Monferrato Alessandria. Photo: Chiara Ferrando

Luigi Stoisa, «Gea», 2021. Cappella S Giovanni Bosco Castelnuovo Don Bosco (AT). Photo: Chiara Ferrando

La rassegna si accende con la presenza di tre ospiti d’eccezione: Alessandro Sciaraffa, Michelangelo Pistoletto e Alfredo Pirri. Si parte nel weekend inaugurale, il 13 e 14 settembre, con Alessandro Sciaraffa, che trasforma la Chiesa della Trinità di Villadeati in una vera e propria «Harmonic Room». Qui, suoni e sensazioni si fondono in un’installazione musicale dove il pubblico diventa parte attiva di una performance collettiva in continuo divenire. Il 20 settembre ad Albugnano, Michelangelo Pistoletto presenta la prova d’autore dell’opera «Terzo Paradiso in Vezzolano» destinata ai terreni dell’Accademia dell’Agricoltura di Torino, nei pressi della storica Canonica di Vezzolano. L’incontro, che si inserisce nel progetto di valorizzazione del paesaggio circostante, vede la partecipazione di personalità del mondo culturale e istituzionale, tra cui l’architetto Giorgio Ferraris per la Fondazione Pistoletto e vari rappresentanti delle realtà associative coinvolte. 

 

 

 

Marco Tagliafico, «Corpi Celesti (Observatorium)», 2025. Courtesy APICKGALLERY. Photo: Chiara Ferrando

Maura Banfo, «Nido», 2024. Ex Cinema - Ass. Fra_ G. Massaia, Piovà Massaia (AT). Photo: Chiara Ferrando

Cuore di Germinale 2025 è il Live Program. Curato da Casa degli Alfieri, propone un calendario intenso di talk, workshop, performance teatrali, passeggiate poetiche, e residenze artistiche, offrendo uno sguardo multidisciplinare su arte e sostenibilità. Tra gli eventi più suggestivi, la «macchina magnifica», ovvero La Corriera dell’Arte, condurrà il pubblico in un tour tra Calliano, Portacomaro e Moncalvo (il 20 settembre), con tappe nei luoghi simbolo del festival. Si inaugura il 13 settembre a Montemagno Monferrato con «Un’immortale bellezza. Camminata verso i cieli della poesia»: una passeggiata esperienziale condotta dal professor Francesco Occhetto, con la voce dell’attrice Patrizia Camatel, per unire paesaggio e parola poetica. Fiore all’occhiello di questa edizione è il progetto speciale «I’m in Love with My Car», omaggio al compianto Massimo Cotto, giornalista, DJ e fondatore delle Cattedrali dell’Arte. L’automobile che per 16 anni lo ha accompagnato nei suoi numerosi spostamenti viene trasformata in un’opera d’arte da solomostrystudio / Edoardo Maestrelli, selezionato da una giuria d’eccezione che include Marco Lodola, Dj Ringo e Piero Pelù. L’opera viene esposta nel relais Le Cattedrali, sede del museo in evoluzione dedicato alla visione di Cotto, e entrerà nel circuito del festival come simbolo itinerante di un’eredità culturale da vivere e condividere. A supporto dell’arte emergente torna il Selva Art Prize, premio dedicato agli artisti under 40, promosso da Compagnia dei Caraibi e Dispensa. Il vincitore riceverà un premio di acquisizione da 2.500 euro e avrà l’opera esposta nell’Ex Asilo Regina Elena di Castagnole Monferrato. La rosa dei finalisti  include quindici nomi promettenti della scena contemporanea italiana, tra cui Alessandra Canteri, Ricardo Aleodor Venturi, Matilde di Pietropaolo, Danilo Sciorilli e Francesco Capasso, a conferma dell’impegno del festival nell’incoraggiare nuovi artisti del domani. Un autunno creativo proseguirà poi a Torino durante l’Art Week, con uno spin-off nei nuovi spazi di Dispensa, consolidando il legame tra arte, territorio e imprenditoria culturale. «Attraverso il riconoscimento di Selva Art Prize Compagnia dei Caraibi sancisce il proprio impegno nel promuovere talenti emergenti e nuove sinergie creative», si legge nella comunicazione ufficiale di Germinale.

 

 

Pedro Pires, «Border Series 136 3-4», 2022. Bava Azienda vitivinicola, Cocconato (AT). Courtesy Trium Art Gallery. Photo: Chiara Ferrando

Vanni Cuoghi, «La messa in scena della pittura», 2023. Chiesa San Michele Moleto di Ottiglio (AL). Courtesy Galleria Umberto Benappi. Photo: Chiara Ferrando

L’installazione di Pierluigi Fresia. Casa dell’artista Portacomaro (AT). Cortesy Riccardo Costantini Contemporary. Photo: Chiara Ferrando

Salvatore Astore, «Corpo Unico», 2024. Distilleria Mazzetti D’Altavilla, Altavilla Monferrato (AL). Courtesy l’artista e Mazzoleni, London-Torino. Photo: Chiara Ferrando

Tra le proposte più partecipative spicca poi sicuramente «VISAGI – Ritratti di un paese che vive», progetto fotografico di Claudio Cravero, una serie di set fotografici en plein air e interviste con gli abitanti, per restituire l’identità delle comunità locali in equilibrio tra memoria e cambiamento. Dopo i ritratti realizzati nel 2024 in vari paesi del Monferrato, nel 2025 VISAGI coinvolge Piovà Massaia e Murisengo, trasformando strade e piazze in gallerie a cielo aperto.

Che cosa aggiungere ancora? Sicuramente si prospettano giorni di intense attività nel Basso Monferrato con una rete di iniziative tra borghi e colline che necessita veramente il giusto tempo, e la determinazione, per perdersi in paesaggi accoglienti e ancor poco battuti dall’espressione artistica contemporanea. Le vari esposizioni trovano casa in luoghi unici: dalla Distilleria Mazzetti di Altavilla alla Chiesa di San Michele a Moleto, dal Castello di Frinco alla Stazione di Montiglio, dalla Casa dell’Artista a Portacomaro fino al prestigioso Palazzo Monferrato di Alessandria, al Palazzo Crova di Nizza Monferrato e al Relais Le Cattedrali di Asti, quest’ultime definite vere e proprie «gemme» di questa edizione, esito di collaborazioni istituzionali rispettivamente con la Camera di Commercio Alessandria Asti, la Galleria Art ’900 e l’associazione Cattarte e le Cattedrali dell’Arte (per il progetto speciale «I’m in love with my car»).

Infine, si ricorda che a rendere ancora più completo il festival è stata la collaborazione di alcuni affiliati alla TAG - Torino Art Galleries, associazione delle gallerie torinesi. Tra queste hanno partecipato attivamente al festival: A PICK GALLERY, CRAG Chiono Reisova Art Gallery, Photo&Contemporary, Tucci Russo, Umberto Benappi, Weber & Weber, Mazzoleni Galleria d’Arte, Riccardo Costantini Contemporary e la Trium Gallery di Monza. Un sostegno significativo è giunto infine dalle istituzioni: dal patrocinio della Regione Piemonte, con il supporto operativo sul territorio di Ente Turismo Langhe Monferrato Roero e di Alexala, al contributo principale della Fondazione Compagnia di San Paolo attraverso il bando Territori in Luce. Hanno inoltre dato il loro supportato la Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, in collaborazione con la Fondazione Asti Musei, e i partner Compagnia dei Caraibi, Dispensa e Siderurgica Commerciale Ferrero S.r.l. – SI.CO.FER, quest’ultima a sostegno dell’opera dell’artista Alessandro Sciaraffa.
 

Frédérique Nalbandian, «Fortuna», 2025. L’opera sarà collocata nella Villa La Mercantile, Castagnole Monferrato (AT). Photo: Chiara Ferrando

Guendalina Urbani, «In punta di piedi», 2023. Villa Mercantile Castagnole Monferrato (AT). Courtesy Galleria Umberto Benappi. Photo Chiara Ferrando

Nicola Bolla, «The Acrobat», 2005. Montemagno Monf.to (AT), Voltoni della scalea barocca (P.zza San Martino). Courtesy Photo & Contemporary

Emilio Ferro, «Direction to Langhe, Green and Blue», 2024. Chiesa dei Battuti, Vignale Monferrato (AL). Photo: Chiara Ferrando

Monica Trigona, 12 settembre 2025 | © Riproduzione riservata

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