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Agathe Gaillard con il fotografo Bernard Faucon davanti alla sua galleria di rue du Pont Louis-Philippe, 3 a Parigi. Dietro la vetrina s’intravede Christian Caujolle, critico di «Libération», maggio 1979

Foto Jean-Claude Larrieru. © Galerie Agathe Gaillard

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Agathe Gaillard con il fotografo Bernard Faucon davanti alla sua galleria di rue du Pont Louis-Philippe, 3 a Parigi. Dietro la vetrina s’intravede Christian Caujolle, critico di «Libération», maggio 1979

Foto Jean-Claude Larrieru. © Galerie Agathe Gaillard

Addio alla gallerista Agathe Gaillard, pioniera della fotografia in Francia

Amica di Henri Cartier-Bresson e Robert Doisneau, aveva aperto la sua galleria nel 1975 a Parigi, nel Marais

Stéphane Renault

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Ci sono nomi che sono pietre miliari nella storia dell’arte, in questo caso di un mezzo espressivo. La Galerie Agathe Gaillard è una di queste. Quando aprì il suo spazio, il 10 giugno 1975, al 3 di rue du Pont Louis-Philippe, nel quartiere del Marais a Parigi, Agathe Gaillard, scomparsa il 13 giugno a 83 anni, è stata una pioniera, creando la prima galleria parigina dedicata esclusivamente alla fotografia. Incoraggiata dai suoi amici fotografi, tra cui Henri Cartier-Bresson, André Kertész, Édouard Boubat e Robert Doisneau, la giovane gallerista ambiva al riconoscimento del mezzo come forma d'arte a sé stante. La sua mostra inaugurale era dedicata all’americano Ralph Gibson.

Arrivata a Parigi nel 1965 da Nîmes, aveva in precedenza incontrato il fotografo Jean-Philippe Charbonnier nella libreria La Hune, a Saint-Germain-des-Prés, dove lavorava. Sposati, lo segue nei suoi viaggi e inizia una collezione di cartoline intitolata «Les chefs-d’œuvre de la photographie» (I capolavori della fotografia). Gaillard ha lavorato alla rappresentazione di artisti, perlopiù viventi e a lei vicini, esponendo stampe alla gelatina ai sali d’argento, con una predilezione per il bianco e nero, sempre con un’eccezionale attenzione alla qualità. La galleria, che ha fatto conoscere numerosi talenti, ha inoltre contribuito alla costituzione di importanti collezioni pubbliche e private. In trentotto anni ha organizzato circa 250 mostre. Sono rimaste famose quelle dedicate, tra gli altri, ad André Kertész, Manuel Álvarez Bravo ed Hervé Guibert. La sua ultima mostra era incentrata sulle fotografie di Claude Iverné, vincitore del Premio Henri Cartier-Bresson 2015. «Tutti pensano che gestire una galleria sia facile. Ma è un lavoro ingrato e oggi sono esausta, ammetteva Gaillard. Quando ho aperto, nel 1975, era il mio spazio creativo. Ho sempre amato i fotografi. Il loro modo di scoprire paesi, ambienti sociali. Non avevano paura di nulla. E il loro sguardo era molto prezioso. La mia generazione ha vissuto anni bellissimi». La storia di questa avventura pionieristica nel panorama fotografico francese è raccontata dalla stessa Gaillard nel suo libro Mémoires d'une galerie (165 pp., Gallimard, collana «Témoins de l’art», Parigi 2013).

Nel 2017, acquistata dal banchiere David Azéma, la Galerie Agathe Gaillard è diventata la Galerie Rouge. Fiona Sanjabi, la sua nuova direttrice, dichiarava allora sulle colonne del Parisien: «Agathe Gaillard è un monumento. Rappresenta una parte della storia della fotografia». In un comunicato che annuncia la sua scomparsa, la Galerie Rouge la ricorda così: «Esattamente 50 anni fa, il 10 giugno 1975, Agathe Gaillard apriva a Parigi la prima galleria dedicata esclusivamente alla fotografia. Grazie alla sua passione per questo mezzo espressivo, al suo gusto sicuro e al suo sostegno incondizionato ai fotografi, ha lavorato instancabilmente per ottenere un maggiore riconoscimento artistico della fotografia. Ha anche reso il 3 Pont Louis-Philippe un luogo mitico per gli appassionati di fotografia. Personalità forte e senza compromessi, di grande fedeltà ai fotografi che ha scoperto o sostenuto, Agathe mancherà a noi come mancherà agli artisti, al pubblico e ai collezionisti che grazie a lei si sono appassionati alla fotografia. [...] I nostri pensieri vanno alla figlia Églantine, agli amici e ai fotografi che ha accompagnato e sostenuto nella vita e nella carriera».

In autunno la galleria le renderà omaggio con una mostra.

Stéphane Renault, 16 giugno 2025 | © Riproduzione riservata

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