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Un particolare degli affreschi di Vitale da Bologna nel Duomo di Udine prima del restauro

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Un particolare degli affreschi di Vitale da Bologna nel Duomo di Udine prima del restauro

A Udine svelata dopo oltre mezzo secolo la Madonna operosa di Vitale da Bologna

I frammenti di affreschi della Cappella della Santissima Trinità, sacrificata dal rinnovamento settecentesco della Cattedrale, sono entrati a far parte del Museo del Duomo

Melania Lunazzi

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Sono finalmente accessibili nel Duomo di Udine i frammenti di affreschi di Vitale da Bologna e maestranze rimasti celati al pubblico fin dal 1970, quando vennero sottoposti a un restauro preventivo nella Cappella anticamente denominata della Santissima Trinità.

Dopo il recente restauro il percorso di visita del Museo del Duomo si è arricchito di un’ulteriore, preziosa, sezione di pittura trecentesca. Il grande ciclo di affreschi vitaleschi, realizzati tra 1348 e 1349 dal maestro emiliano, chiamato nella cittadina friulana dal patriarca Bertrando a rinnovare il tessuto di storie bibliche della Cattedrale, con la riforma del coro iniziata nel 1709, che dotò l’edificio di una veste più moderna, andarono in gran parte perduti fatta eccezione per gli affreschi della Cappella di San Nicolò, con scene della vita e delle esequie del santo, che furono staccate e sono oggi visibili nel Battistero. L’iconografia originaria venne ripresa nel ciclo speculare di scuola vitalesca nel Duomo di Spilimbergo dove si è conservato fino ad oggi.

Non sono invece mai stati visibili al pubblico i resti frammentari di affreschi della Cappella della Santissima Trinità o, per meglio dire, del poco che rimane di quella cappella, sacrificata e relegata, per metà, a un andito di passaggio con scala per raggiungere l’organo monumentale di Pietro Nanchini (del 1745), per l’altra metà occupata dall’erezione del muro di appoggio dell’attuale Cappella del Santissimo Sacramento affrescata nel 1726 da Giambattista Tiepolo.

Un particolare degli affreschi di Vitale da Bologna nel Duomo di Udine

Un particolare degli affreschi di Vitale da Bologna nel Duomo di Udine

Gli spazi restituiti e restaurati offrono alla vista su due pareti, salendo la scala che conduce all’organo, affreschi frammentari raffiguranti l’Annunciazione, sulla parete laterale, e la Crocifissione, su parte della parete di fondo, dove rimane anche una delle due monofore originali che fa entrare la luce nell’ambiente. Sopravvive anche un frammento di imposta della volta a crociera con costoloni che ricopriva la cappella.

Nell’Annunciazione la Madonna è raffigurata sorpresa dall’Angelo mentre sta per afferrare il rocchetto del filo dal tavolo da lavoro. Questo elemento iconografico è riconducibile sia al tema della Madonna operosa già trattato da Vitale da Bologna (ad esempio nella «Madonna del ricamo» staccata dell’abside della Chiesa di San Francesco a Bologna e nella tavola del Maestro conservata a Milano nel Museo Poldi Pezzoli) sia a quello dell’Annunciata operosa, presente in Friuli negli affreschi trecenteschi della Chiesa di San Giorgio in Vado a Rualis (Cividale del Friuli), realizzati da maestranze vitalesche.

Della Crocifissione si conserva solo una porzione dell’iconografia in alto a sinistra, con il volto di Cristo e parte del costato, due angeli e il nido del pellicano che si squarcia il petto per nutrire i propri piccoli, quest’ultimo scoperto durante l’ultimo restauro. L’affresco è stato accostato alla «Crocifissione» del Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid e al frammento di «Crocifisso» della Chiesa di San Martino a Bologna, entrambi di Vitale.

Il recente restauro, realizzato da Esedra sotto la guida della direttrice del Museo del Duomo Maria Beatrice Bertone (con l’apporto storico critico di Cristina Vescul e la supervisione della Soprintendenza), ha migliorato quanto intrapreso negli anni Settanta dal restauratore aquileiese Gino Marchetot, grazie al quale la conservazione di quanto sopravvissuto è arrivata fino ad oggi. I lacerti non presentavano una situazione di degrado ma, spiegano i restauratori, «piccoli danni diffusi, che insieme ai depositi di polvere e sporco rendevano la visione degli affreschi estremamente sfocata e disturbata. Si è ritenuto quindi necessario un nuovo intervento, necessario per ridare definizione e leggibilità a quanto delle immagini era ancora conservato». I lavori sono stati finanziati da Regione Friuli Venezia Giulia e da Fondazione Friuli. 

Una veduta della Cappella della Santissima Trinità

Melania Lunazzi, 21 luglio 2025 | © Riproduzione riservata

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A Udine svelata dopo oltre mezzo secolo la Madonna operosa di Vitale da Bologna | Melania Lunazzi

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