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La facciata del Museo Archeologico Regionale «Antonino Salinas»

Foto tratta da Wikipedia. Foto: HowRapid | Pubblico dominio

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La facciata del Museo Archeologico Regionale «Antonino Salinas»

Foto tratta da Wikipedia. Foto: HowRapid | Pubblico dominio

A Palermo per una ridefinizione del concetto di «patrimonio culturale»

Si tiene al Museo Archeologico Salinas e al Complesso dello Steri del capoluogo regionale siciliano una due giorni di confronti e discussioni su una nozione fondamentale per il mondo dell’arte

Venerdì 19 e sabato 20 settembre si terranno a Palermo le Giornate Internazionali di Studio «Patrimoni disponibili», promosse da CoopCulture e Fondazione Changes, presso il Museo Archeologico Regionale «Antonino Salinas» e il Complesso Monumentale dello Steri

L’ideazione e il coordinamento scientifico sono a cura di Giovanna Barni, consigliera delegata innovazione di CoopCulture, e della professoressa Laura Barreca, dell’Accademia di Belle Arti di Catania.

Le Giornate saranno un importante momento di confronto per ridefinire il concetto di patrimonio culturale. L’incontro intende infatti proporre soluzioni concrete e alternative a un modello di consumo turistico e culturale che troppo spesso impoverisce i luoghi e non coinvolge le comunità locali.

Al centro del programma vi saranno:

• un inedito trialogo tra l’artista Fulvia Carnevale (del collettivo artistico Claire Fontaine), l’economista Sebastiano Bavetta e il costituzionalista Alfonso Celotto, per esplorare il patrimonio sotto le lenti della creatività, dell’economia e del diritto; 

• tre sessioni tematiche su cura, accessibilità e partecipazione, con oltre 30 esperti di livello nazionale e internazionale, come Manuel Borja-Villel, Luisella Pavan-Woolfe, Emma Amiconi, Riccardo Pozzo, Giuliano Volpe, Stefano Karadjov, Andrea Viliani e Sandro Debono

• la stesura finale di un documento di policy, destinato a orientare nuove strategie di governance culturale.

«Patrimoni disponibili» offrirà uno sguardo nuovo: non solo tutela, ma cura condivisa; non solo apertura, ma accessibilità reale per tutti; non solo fruizione, ma partecipazione attiva delle comunità.

Redazione, 17 settembre 2025 | © Riproduzione riservata

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