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Vittorio Bertello
Leggi i suoi articoliI Musei e Parchi Archeologici di Capri (Na) avviano le nuove campagne di scavo nei propri siti archeologici. Gli obiettivi sono la conoscenza e, successivamente, la valorizzazione attraverso l’apertura al pubblico di nuovi percorsi di visita. In questo mese si parte con due siti di grande importanza nel Comune di Anacapri. Sono stati avviati i lavori della villa romana di Gradola, cantiere diretto da Luca Di Franco, Rup (Responsabile Unico del Procedimento) e direttore delegato dei Musei e Parchi Archeologici di Capri, con la direzione dei lavori affidata a Brunella Como, funzionario della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area metropolitana di Napoli.
La villa imperiale era posta al di sopra della Grotta Azzurra, antico ninfeo d’epoca romana decorato con le statue di Nettuno e Tritoni, oggi conservate nel nuovo Museo Archeologico di Capri. Le imponenti strutture sono rimaste da sempre a vista, ma mai indagate per esteso. Per la prima volta il Ministero della Cultura, proprietario del fondo, ha finanziato lo scavo, il restauro e la realizzazione di un percorso di visita dell’antica villa romana. Gli interventi rappresentano una tappa fondamentale in vista della futura apertura al pubblico della villa.
Un luogo di straordinaria bellezza, distribuito su più terrazze, affacciato sul mare e ricco di decorazioni che, passo dopo passo, si prepara ad accogliere nuovamente il pubblico. I lavori termineranno entro un anno e la villa di Gradola costituirà un unico sito di visita unito alla Grotta Azzurra. Di grande importanza sarà anche la partecipazione di tirocinanti provenienti dalle Università della Svezia. Grazie a un accordo con l’Istituto Svedese di Studi Classici di Roma e Villa San Michele, 4 studenti supporteranno il personale del Ministero e gli archeologi: l’obiettivo è fare rete sul territorio, coinvolgere istituti ed enti italiani e stranieri e collaborare alla divulgazione internazionale del patrimonio dell’isola di Capri.
Ma ottobre segna l’inizio di un altro intervento. Si torna a scavare nella villa romana di Damecuta nell’ambito della convenzione tra il dipartimento di Civiltà antiche e moderne dell’Università di Messina e i Musei e Parchi archeologici di Capri. I lavori partiranno nell’ultima settimana di ottobre. Nell’autunno 2025 il team del Damecuta Project, costituito da giovani ricercatori e studenti tirocinanti, sotto la direzione scientifica di Stefania Tuccinardi e di Luca Di Franco, sarà impegnato nello scavo di una delle ville romane più note dell’isola.
Dopo gli scavi estensivi diretti dal 1937 al 1949 da Amedeo Maiuri, la convenzione tra Musei di Capri e UniMe ha avviato finalmente una nuova stagione di ricerche sul campo, iniziate nel 2024. Le indagini del 2025 prevedono interventi mirati all’acquisizione di nuovi dati sul complesso residenziale, sullo sviluppo planimetrico, sulle fasi di occupazione e di abbandono dell’edificio con l’obiettivo di progettare nuovi percorsi di visita.
Questa villa, ora compresa in un’area archeologica aperta al pubblico, sorge all’estremità occidentale del promontorio di Anacapri; all’estremità di un pianoro si apre un belvedere terrazzato ad emiciclo, servito da un lungo ambulacro sempre sostenuto da poderose sostruzioni. Le nuove indagini sono indirizzate verso il settore orientale, intorno alla torre medievale e alle spalle, nella pineta. I Musei e Parchi Archeologici di Capri gestiscono la Certosa di San Giacomo con il Museo Archeologico di Capri, Villa Jovis, Casa Rossa, la Villa di Damecuta, Grotta Azzurra e la Villa di Gradola.

Veduta di una parte della Villa romana di Gradola a Capri
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