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Veronica Rodenigo
Leggi i suoi articoliVerona. Sono rientrate da Kiev quest'oggi alle 18 con un volo di Stato le 17 opere del Museo di Castelvecchio. Ad accompagnarle il ministro Dario Franceschini, il Sindaco di Verona Flavio Tosi, il Comandante del Nucleo Tutela Patrimonio culturale Fabrizio Parrulli, il Pubblico Ministero Gennaro Ottaviano e il dirigente del Servizio Centrale Operativo della Polizia Vincenzo Nicolì insieme al conservatore del museo Ettore Napione.
Nel corso della conferenza stampa organizzata presso l'aeroporto Catullo di Verona, il primo cittadino ha dichiarato: «Questo è un momento di grande felicità per tutti i veronesi. Doverosi sono i ringraziamenti al presidente Poroshenko, al nostro Governo attuale e precedente, al ministro Franceschini che si è messo a disposizione immediatamente. Un grazie a tutte le Forze dell'Ordine, per il lavoro svolto, e alla Magistratura, per aver dato condanne esemplari che rendono la misura del reato perpetrato».
Anche il ministro Dario Franceschini e le autorità giudiziarie presenti hanno sottolineato la fattiva cooperazione internazionale tra forze dell'ordine italiane, Eurojust e le autorità giudiziarie moldave per l'individuazione della refurtiva, avvenuta il 6 maggio scorso sull'isola di Turunciuk, sul fiume Dnestr, in Ucraina.
In merito allo stato conservativo delle opere sia Margherita Bolla, attuale direttrice del Museo di Castelvecchio, sia l'ex direttrice Paola Marini, presenti entrambe alla conferenza stampa, confermano: «Siamo a conoscenza solo di impercettibili danneggiamenti come piccoli distacchi di colore o un lieve graffio sul Caroto (unica tavola esposta nel corso della conferenza stampa). Le opere erano state prima detenute in un appartamento e si suppone siano state per poco tempo nel luogo del ritrovamento, in mezzo alla vegetazione e avvolte in teli di plastica. Le 9 tele invece sono state ritagliate per facilitarne il trasporto. Si dovrà quindi considerarne una rifoderatura».
Nessun dubbio sulla natura del furto su commissione che, come confermatoci da fonti investigative, con buona probabilità doveva interessare inizialmente una selezione ben più ridotta: forse solo 3 dei 17 lavori poi trafugati. In chiusura Franceschini ha inoltre aggiunto: «Venerdì porterò in Consiglio dei Ministri un disegno di legge in cui si prevedono nuove sanzioni per i reati in materia dei Beni culturali».
Da domattina le 17 opere saranno nuovamente visibili presso il Museo di Castelvecchio.

Due carabinieri con il «Ritratto di giovane con disegno infantile» del Caroto. Foto di Veronica Rodenigo
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