Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

Mar Rescalvo Pons. Cortesia di Hauser & Wirth © Be Creative, Minorca

Image

Mar Rescalvo Pons. Cortesia di Hauser & Wirth © Be Creative, Minorca

Vacanze intelligenti da Hauser & Wirth

Si apre con una mostra di Mark Bradford la sede di H&W sull’Isola del Re a Minorca. Intervista alla direttrice Mar Rescalvo Pons

Roberta Bosco

Leggi i suoi articoli

Il 19 luglio la galleria Hauser & Wirth inaugura il suo spazio dell’Isola del Re a Minorca, davanti al Porto di Mahon. Come le sedi di Somerset e Los Angeles, non si presenta come una galleria vera e propria ma come un centro d’arte di 1.500 metri quadrati. Situata in un antico ospedale militare, è stata restaurata dall’architetto argentino Luis Laplace con la collaborazione del paesaggista Pit Oudolf. Il nuovo spazio è affidato a Mar Rescalvo Pons, che torna in patria per dirigere questo progetto. L’abbiamo intervistata alla vigilia dell’apertura.

Quali sono gli elementi che caratterizzano H&W Minorca?

Nell’Isola del Re si concentrano tutte le culture che sono passate da Minorca nel corso dei secoli. L’isola, utilizzata per strutture militari, fu abbandonata alla fine del secolo scorso e recuperata nel 2005 dai volontari di una fondazione privata. Abbiamo rispettato l’ambiente, la struttura dell’ospedale e anche alcuni spazi come la cucina che accoglierà il ristorante. È un progetto unico, pensato per gli artisti che avranno a loro disposizione otto sale polivalenti, organizzate intorno a un patio centrale. Abbiamo lavorato all’insegna dell’ecologia con materiali, tecniche e artigiani locali. Utilizziamo un sistema di ventilazione incrociata e di raccolta dell’acqua piovana per ridurre il consumo energetico. Inoltre è il primo giardino che Piet Oudolf realizza con piante mediterranee.

Quale sarà la linea espositiva, che inizia con l’artista afroamericano Mark Bradford?

Bradford lavora con mappe e progetti sociali, legati a una comunità, alla sua storia e al suo presente, una ricerca adatta a un’isola carica di storia e di progetti sociali comunitari. Presentiamo dipinti astratti e un’installazione di globi terracquei. Bradford creerà anche un murale. Per ora organizzeremo una mostra all’anno. Non sappiamo ancora quando sarà la prossima, dipenderà dal feedback di questi primi mesi. All’esterno inauguriamo un «Paseo de Esculturas» allestito per un paio d’anni, con opere di Bourgeois, Chillida, Miró e West.

Sarete aperti solo d’estate?

Fino ad ora l’isola si poteva visitare solo la domenica, grazie ai volontari della Fundación Illa del Rei, con cui la condividiamo. Dall’apertura di H&W funzionerà un servizio di battelli ogni ora fino alle 11 di sera. Il centro chiuderà il 12 settembre, mentre l’isola, il giardino e le sculture si potranno visitare fino al 31 ottobre. In estate i protagonisti saranno gli artisti e in inverno ci concentreremo sui giardini e l’architettura. Il nostro obiettivo a Minorca non è l’aspetto commerciale, ma generare rapporti con la comunità e offrire un’esperienza speciale al visitatore.

Continuerete a utilizzare la realtà virtuale con la quale avete presentato in anterprima questa sede?

Abbiamo sviluppato questa tecnologia soprattutto per ragioni legate alla sostenibilità. Le simulazioni che realizziamo con questa tecnologia ci permettono di ridurre i viaggi e di spostare solo le opere necessarie.

Mar Rescalvo Pons. Cortesia di Hauser & Wirth © Be Creative, Minorca

La sede di Hauser & Wirth sull’Isola del Re a Minorca. Cortesia di Hauser & Wirth © Be Creative, Minorca

Roberta Bosco, 19 luglio 2021 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Per il suo ritorno in città dopo cinque anni, le linee delle sculture dell’artista irlandese dialogano con quelle ondulate e sinuose dell’architettura di Gaudí a La Pedrera

Il Centro Botin (in autunno il Museo Reina Sofía di Madrid) propone una visione a 360 gradi dell’innovatrice artista che mise le donne al centro delle sue opere

Una mostra a Barcellona riunisce per la prima volta tre versioni del santo di Assisi dipinte dal maestro spagnolo. Carme Ramells racconta il restauro che ha cambiato l’interpretazione iconografica dell’opera appartenente al Mnac, svelando una fake news del Siglo de Oro

Il Centre de la Imatge di Barcellona ripercorre la svolta performativa dell’arte visiva attraverso la pratica dell’Odin Teatret e di Cathy Berberian

Vacanze intelligenti da Hauser & Wirth | Roberta Bosco

Vacanze intelligenti da Hauser & Wirth | Roberta Bosco