Dopo la performance di questa estate all’ex stazione spaziale solare di Sant’Ilario, a Genova, ispirata agli studi sull’energia solare dell’ingegnere e matematico Giovanni Francia, Tomás Saraceno porta la sua utopia tra arte e scienza a Parigi. Dal 17 ottobre al 6 gennaio il Palais de Tokyo affida la totalità dei suoi spazi espositivi all’artista argentino che presenta il progetto «On Air».
Una «retrospettiva» inconsueta, tra la mostra e la performance, «immaginata come un ecosistema in divenire, un organismo ibrido che si costruisce giorno per giorno grazie a una miriade di presenze, visibili e invisibili, che si incontrano e coabitano», spiega la curatrice della mostra, Rebecca Lamarche-Vadel. Da un lato dunque sono presentati i maggiori lavori e progetti inediti di Saraceno; dall’altro l’artista coinvolge un gran numero di figure, collaboratori, istituzioni scientifiche, ricercatori e attivisti. I visitatori, continua la curatrice, «sono invitati a impegnarsi collettivamente in un esercizio di armonizzazione planetaria».
Tomás Saraceno (San Miguel de Tucumán, 1973) è il teorico dell’«Aerocene», termine da lui stesso coniato che, secondo l’autore, «caratterizza l’epoca della storia della Terra in cui viviamo, in cui le attività umane lasciano un’impronta così profonda da modificare gli strati geologici del Pianeta». La riflessione dell’artista, nel pieno dell’emergenza ecologica per il riscaldamento climatico, veicola un messaggio di sensibilizzazione alle fonti d’energia «verde».
Il 26 ottobre, Saraceno scriverà una nuova tappa del suo progetto itinerante «Aerocene Explorer», lanciato nel 2007, liberando nel cielo una «scultura volante», iper leggera e a emissioni zero, realizzata unendo tra loro classiche buste di plastica nere, quelle utilizzate per contenere la spazzatura, raccolte nell’ambiente.
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