Un velo nero sulle icone catalane

«Veli per la libertà» è un'iniziativa con cui il mondo dell’arte catalano risponde alla condanna per sedizione dei politici locali

«Riposo» di Joan Rebull, una delle opere «velate». Museo di Maricel, Sitges
Roberta Bosco |  | Barcellona

In questo periodo chi visita i musei catalani troverà alcune delle loro opere più iconiche e significative coperte da un velo nero. La statua di Augusto nel Museo Archeologico di Tarragona, la scultura «Contro l’invasore» di Miquel Blay nel Museo d’Arte di Girona o l’Esculapio nel Museo Archeologico di Barcellona sono alcune delle opere che partecipano a «Veli per la libertà» (#velsperlallibertat), una delle numerose iniziative con cui il mondo dell’arte della Catalogna risponde alla condanna per sedizione contro i politici catalani per avere organizzato un referendum di autodeterminazione.

La sentenza è stata accolta con un’ondata d’indignazione che si è materializzata in una pioggia di comunicati e nell’adesione totale dei lavoratori dei musei e dei centri d’arte allo sciopero generale del 18 ottobre, insieme a un centinaio di collettivi artistici e alla Plataforma Assemblearia
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