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«Lavoro Postale (Permutazione)», 1973, di Alighiero Boetti, stime 300-400mila euro. © Sotheby’s

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«Lavoro Postale (Permutazione)», 1973, di Alighiero Boetti, stime 300-400mila euro. © Sotheby’s

Un Fontana barocco e un Boetti postale

Le vendite milanesi di Christie’s (16 novembre) e Sotheby’s (17-24, online)

Michela Moro

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Le aste di Arte Moderna e Contemporanea di Christie’s e Sotheby’s a Milano rimangono il punto focale della stagione, perché stabiliscono un po’ il trend, la finestra internazionale dell’arte italiana, anche se l’attività delle case italiane è sempre molto vivace. Inizia Christie’s con la 20th/21st Century Milan Evening Sale, dal vivo il 16 novembre. Sono messi all’incanto circa 52 lotti che, come dice Mariolina Bassetti, Chairman Post-War & Contemporary Art Continental Europe e Chairman Italy, «sono opere ben stimate, molto raffinate. È un’asta legata al figurativo, in concomitanza con la mostra di Palazzo Reale “Realismo Magico”. Il Fontana barocco del ’57 è uno dei top lot dell’asta, insieme a un bellissimo Morandi, di dimensioni molto grandi e di un giallo imponente, e precorre le “Fini di Dio”, con colori molto forti che utilizzerà poi negli anni successivi, stimato 1-1.5 milioni euro».

Emerge dal catalogo un amante del bello e delle opere d’arte: Marcello Mastroianni. Gli apparteneva infatti «Cantano i tronchi» di Balla. «Un’opera poetica, la più intrigante di questo catalogo, con una stima eccezionalmente conservativa di 80-120mila euro. È del 1906, parte della serie dei pastelli di Villa Borghese, in cui inizia ad albeggiare il Futurismo e anche l’Astrattismo, pur essendo pienamente figurativa, molto interessante dal punto di vista storico, parte degli archivi del futurismo, continua Bassetti. Il Severini del 1905 è splendido, un grandissimo paesaggio (208x204 cm) del periodo prefuturista in cui è evidenziato il seme della scomposizione della luce che precede il Futurismo; è stimato 150-200mila euro».

L’asta di Sotheby’s online inizia il 17 novembre e si conclude il 24. Si sa che l’ultima ora è come un’asta dal vivo perché gli interessati aspettano di essere vicini alla chiusura per esprimere i propri desideri. Marta Giani, Head of Sale, la racconta così: «L’asta, che conta circa 60 lotti, è incentrata sugli artisti più quotati in questo momento, come Boetti, presente con un “Lavoro Postale (Permutazione)” del ’73, stimato 300-400mila euro. Tutte le buste erano indirizzate a Gian Enzo Sperone, è quest’opera è rimasta nella stessa collezione (non di Sperone) per molti anni. Le lettere sono state tutte aperte, scritte in farsi, e pubblicheremo sul catalogo la traduzione, in alcuni punti surreale ma certo uno spaccato di quegli anni. I lavori postali non sono tantissimi e quelli nei musei internazionali sono forse cinque. Un altro lavoro molto interessante, e storico, è “Cielo anemico” di Schifano del ’65.

Le opere di quel periodo hanno il plexiglass che, in questo caso, è arrivato in condizioni perfette e con tutti i pezzi originali. La stima parte da
100mila euro e il collezionista aveva acquistato l’opera da Marconi poco dopo la sua creazione ed è anche stata esposta alla Pilotta, uno dei cataloghi più referenziati per gli anni Sessanta. Uno dei due De Dominicis, “Asta in equilibrio” (130-180mila), è di forte impatto, quasi 3 metri di altezza, con una calamita che trattiene il giavellotto ricoperto di foglia oro al top della teca in modo che sembri fluttuare.

Sotheby’s Milano detiene il record mondiale per De Dominicis, online nel giugno 2020. Ci sono anche due piccoli
Manzoni, entrambi pubblicati sul primo catalogo di Celant. Una fibra artificiale stimata 150-200mila euro e un polistirolo a quadratini (22x15 cm) proposto a 80-120mila. Entrambi provengono da una collezione privata italiana, mentre arrivano da importanti collezioni internazionali il Fontana “due tagli verdi”, stimato 600-800mila euro, e un grosso sacco di Burri valutato 800mila-1,2milioni euro. C’è anche un Castellani bianco, in ottime condizioni, del ’91, con una stima a 120mila euro».

«Lavoro Postale (Permutazione)», 1973, di Alighiero Boetti, stime 300-400mila euro. © Sotheby’s

Michela Moro, 16 novembre 2021 | © Riproduzione riservata

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