Un «crescendo» wagneriano

Le scenografie di Alexander Polzin per il «Tristan und Isolde» che ha aperto la stagione 2020 del Comunale di Bologna sono citazioni dei più bei nomi dell'arte contemporanea

Un momento del primo atto del «Tristan und Isolde» di Richard Wagner. © Rocco Casaluci
Giovanni Pellinghelli del Monticello |

Scultore, pittore, scenografo, light-artist e da ultimo regista, nato a Berlino Est nel 1973, Alexander Polzin è, come lui stesso si definisce, «Visual Artist» completo che spazia dalla scultura al light design e all’uso della luce come principale elemento scenico e decorativo, perfino, se così si potesse dire, materico. È scultore e pittore di formazione internazionale e internazionalmente acclamato: sue opere sono presenti in spazi pubblici e privati internazionali a Berlino, Bucarest, Parigi, Gerusalemme, New York, Los Angeles e sue mostre sono state allestite al Getty Center di Los Angeles (2000); a Budapest, Bucarest e Napoli (2001); Berlin Institute of Advanced Studies (2004); Bard College, New York (2006); San Francisco International Art Festival (2008); Teatro Real Madrid (2011), nel 2014 a Salisburgo durante il Festival di Pasqua e all’Anna Achmatova Museum di San Pietroburgo e nel 2015 al
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