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La chiesa di San Gaetano a Treviso, parte del complesso che ospiterà la collezione Salce

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La chiesa di San Gaetano a Treviso, parte del complesso che ospiterà la collezione Salce

Treviso, apre il 27 maggio il Museo della Collezione Salce

Una selezione dei 25mila manifesti dalla fine dell'Ottocento ai primi anni Sessanta trova casa nel restaurato complesso di San Gaetano

Veronica Rodenigo

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Treviso. È fissata al 27 maggio, presso il complesso di San Gaetano, l’apertura del Museo Nazionale Collezione Salce, dedicato alla raccolta di Ferdinando Salce (Treviso, 1878-1962), l’appassionato collezionista di affiches che alla sua morte donò l’intero corpus allo Stato. In tutto, oltre 25mila pezzi che dal 1895, anno della prima acquisizione giovanile, giungono al 1962.

Esposta in passato solo per singoli nuclei e in occasione di mostre temporanee in diverse sedi trevigiane la collezione è stata sino ad ora conservata nei depositi dei civici musei.
In questi mesi, diversi sono stati gli annunci di un’inaugurazione poi procastinata ma con oggi non sembra più esservi dubbio. Ieri mattina, la direttrice Marta Mazza e il direttore del Polo Museale del Veneto Daniele Ferrara hanno presentato alla stampa i nuovi spazi freschi di restauro al San Gaetano che si apprestano ad esser allestiti.

I siti prescelti per l’esposizione e la conservazione del cospicuo patrimonio sono immobili di proprietà demaniale dati in consegna al Mibact il quale dal 2009 si è preso carico di reperire i fondi e portarne a compimento i restauri.
Il complesso al San Gaetano che comprende l’adiacente omonima chiesa si trova poco distante dal civico Museo di Santa Caterina. Ultimato con un investimento complessivo di 2 milioni di fondi ministeriali ospiterà la proposta inaugurale e quelle successive con un programma a rotazione: i manifesti per ragioni conservative, spiega Marta Mazza, non possono rimaner esposti per un periodo più lungo di quattro mesi.

I quattro livelli della nuova sede accoglieranno un bookshop e tre sale dalle denominazioni esemplificative: Dudovich (di cui la raccolta conta ben 600 pezzi), Carboni e Grignani. La prima mostra dal titolo «Illustri Persuasioni. La Belle Epoque» includerà il nucleo collezionistico più antico, quello tra fine Ottocento e Prima Guerra mondiale, con una selezione di 80 manifesti in tutto e cromolitografie su latta. Le due mostre successive, sino alla fine del 2017, interesseranno poi la produzione tra le due guerre e la parte dal dopoguerra sino al 1962 mentre gli spazi della chiesa di San Gaetano verranno invece destinati principalmente alle attività didattiche.

In futuro ad arricchire la periodica attività espositiva, preannuncia il soprintendente Ferrara, potrebbero giungere anche mostre frutto di progetti integrati come quello dedicato a Federico Seneca, l’ideatore della celeberrima immagine grafica dei Baci Perugina; «Federico Seneca (1891-1976). Segno e forma nella pubblicità» è attualmente visitabile alla Galleria Nazionale dell’Umbria (fino al 4 giugno) e vede la collaborazione di quattro istituzioni museali: accanto alla Galleria Nazionale e Il Museo Salce anche il m.a.x. di Chiasso e Palazzo Corbelli di Fano.
Necessaria sarà sicuramente la creazione di un dialogo con gli altri musei cittadini, tema sul quale l’amministrazione, almeno negli intenti, si dice pronta a lavorare.

Nel mentre continuano i lavori di restauro (per un investimento complessivo di 4 milioni di euro derivanti sia da fondi ministeriali, sia da un accordo di programma quadro con la Regione Veneto) per la Chiesa di Santa Margherita con una diversa destinazione d’uso. Una volta ultimata (secondo le previsioni entro il 2018) diventerà il deposito della collezione nonché sito espositivo per gli esemplari dimensionalmente più importanti: quelli che raggiungono i 2 metri di altezza.

Un manifesto del 1895 di Giovanni Mataloni per la Società anonima per l'Incandescenza a gas. Treviso, Collezione Salce

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Veronica Rodenigo, 21 aprile 2017 | © Riproduzione riservata

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