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Alessandro Martini
Leggi i suoi articoliNon è passato nemmeno un mese e i dieci «superdirettori» sono rimasti in otto. Erano stati nominati dal Mibact in febbraio alla guida dei dieci musei e parchi archeologici statali (cfr. lo scorso numero, p. 26), seconda tranche dopo i primi venti alla guida dei musei nazionali dotati di autonomia.
Il primo a «decadere» è stato Fabrizio Delussu, 49 anni, dottore di ricerca in Archeologia a Sassari (2007), direttore e curatore del Museo archeologico di Dorgali, in Sardegna (2012-16) indicato alla guida del Parco Archeologico di Ostia Antica (Rm). Laconico il comunciato del Mibact: «Informazioni e elementi pervenuti all’amministrazione successivamente alla conclusione della procedura di selezione hanno fatto venir meno i presupposti per la nomina». Al suo posto arriva Mariarosaria Barbera, già tra i finalisti per il medesimo posto e, in passato, a capo della Soprintendenza speciale per i Beni archeologici di Roma.
Il secondo direttore a saltare è un altrettanto «storico» funzionario Mibact, Adele Campanelli, coinvolta nell’inchiesta «The Queen» sugli appalti in Campania (cfr. articolo a p. 7), costretta dagli arresti domiciliari a lasciare la guida appena assegnatale del Parco Archeologico dei Campi Flegrei (Na).
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