Image
Image

Speciale Art Basel: Eleonora e Francesca Tega, Galleria Tega, Milano

Speciale Art Basel: Eleonora e Francesca Tega, Galleria Tega, Milano

Image

Redazione GDA

Leggi i suoi articoli

Abbiamo scelto di portare un progetto dedicato all’arte che ha caratterizzato Roma nel decennio 1960-69. Per l’occasione realizziamo un catalogo dal titolo «Rome 60s» con opere, tra gli altri, di Perilli, Dorazio, Festa, Schifano.


Le nostre aspettative, per questo che rimane senz’altro il principale appuntamento nel panorama artistico internazionale, sono come ogni anno molto alte.


Art Basel nel tempo è cambiata, ad esempio sotto la direzione di Marc Spiegler c’è stata una crescente attenzione all’aspetto culturale di ogni singolo stand.


I maggiori mutamenti sono dati dalla partecipazione sempre in aumento di gallerie extraeuropee, in particolare di quelle asiatiche e sudamericane.


Quest’anno anche grazie alla contemporaneità con manifestazioni di alto profilo come la Biennale di Venezia e Documenta di Kassel, si crea un notevole polo attrattivo, soprattutto per i collezionisti e gli appassionati d’arte extraeuropei. 
 

Redazione GDA, 10 giugno 2017 | © Riproduzione riservata

Articoli precedenti

Al MoMA la retrospettiva della pioniera della performance che si vorrebbe rivedere più volte

Documenti dell’Archivio di Stato di Ancona li rappresentano nel contesto storico del regime fascista

Le due importanti città-stato etrusche sono gemellate idealmente da ieri

La nuova mostra dell’artista canadese negli spazi di Basement Roma trasforma lo spettatore in un «personaggio giocante» di un videogame

Speciale Art Basel: Eleonora e Francesca Tega, Galleria Tega, Milano | Redazione GDA

Speciale Art Basel: Eleonora e Francesca Tega, Galleria Tega, Milano | Redazione GDA