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Sogni di moda

Jenny Dogliani

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Al Museo Ettore Fico irrompe la moda, dal cappello ai vestiti scultura di Caterina Crepax, dalla seta alle sperimentazioni di Anna Piaggi, musa di Lagerfeld 

Una creazione Raptus&Rose. Foto Monia MerloLa moda è un fenomeno culturale a 360 gradi, un sogno capace di proiettarci nel futuro, un universo visionario e multidisciplinare cui il Museo Ettore Fico apre le porte con la prima edizione di «Dreamers. Progetti e visioni di moda contemporanea».

Si tratta di quattro giorni di eventi, incontri, workshop e mostre (dal 6 al 9 ottobre) ideati da Barbara Casalaspro e Ludovica Gallo Orsi e dedicati all’immaginario, quel mondo illusorio e fantastico all’origine di ogni progetto. Oltre a dibattiti con esperti come Stefania Ricci (direttrice del Museo Ferragamo di Firenze), laboratori con artisti, stilisti e designer tra cui Caterina Crepax e Reinhard Plank, video session, live e dj set (programma completo su www.dreamerstorino.it), animerà gli spazi del museo la mostra «Sotto il cappello», dedicata all’unico accessorio in grado di simboleggiare il pensiero e l’immaginazione.

Di origini antichissime, il copricapo ha avuto nella storia diverse funzioni, identificato maghi, sacerdoti, artisti, rivoluzionari, professioni e status sociali o semplicemente celato e caricato di mistero la bellezza femminile. Dai cappelli-minareto di Maïmouna Guerresi, lunghe torri in tessuto colorato terminanti con la mezzaluna islamica, si passa a creazioni e video dell’altoatesino Reinhard Plank, i cui lavori in feltro ricordano la scultura minimalista prima maniera di Carl Andre e Robert Morris.

Più romantici, invece, i copricapo di Dana Virginia Jauker per Yesey ispirati al cinema e alla musica, cui seguono le sperimentazioni barocche di Altalen in dialogo con fotografie di Giovanni Gastel. Non potevano mancare le sperimentazioni estreme di Anna Piaggi, eccentrica protagonista del mondo della moda, pioniera del vintage e musa dello stilista Karl Lagerfeld, del quale sono esposti alcuni disegni.

Terminato il tema del cappello, il visitatore può ammirare gli abiti scultura di Caterina Crepax (figlia del celebre disegnatore di fumetti Guido Crepax, «padre» di Valentina), creazioni fiabesche ispirate al mondo animale e vegetale fatte con scontrini, documenti triturati e carta riciclata, cui fanno da contraltare le borse caramella di Benedetta Bruzziches, i tessuti di Raptus&Rose e i progetti di SerieN°merica. Al primo piano del museo è invece allestita l’installazione «VeRve/100/seta» di Sergio Perrero, focalizzata sulla trasformazione di 100 vecchi capi in seta. Da segnalare, infine, «Showcase», una vetrina dedicata alla moda indipendente dove si possono osservare e acquistare, tra l’altro, le opere di Chicco Margaroli: pezzi unici dipinti a mano per il marchio Dzoyé.

Jenny Dogliani, 04 ottobre 2016 | © Riproduzione riservata

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