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Alessandro Martini
Leggi i suoi articoli«Machine à penser. Non credo che ci sia altra definizione possibile per il museo, dispositivo che non smette di produrre discorsi e discipline»: così Stefania Zuliani apre il suo recente libro Torna diverso. Una galleria di musei, per orientarci nella lettura del volume che inaugura la nuova collana «I limoni», diretta da Pietro Gaglianò per Gli Ori.
Nel museo, inteso come spazio critico, territorio polisemico e multiforme, l’autrice si addentra lungo un itinerario scandito da sette diversi saggi, sette eterogenee esperienze (le «atmosphere room» di Alexander Dorner; l’atelier di Breton; il Grand Louvre; il Freud Museum di Vienna; il Museo dell’Innocenza di Orhan Pamuk; i Musei di carta di Giorgio Manganelli e di Antonella Anedda; the Virtual Feminist Museum di Griselda Pollock), che condensano interrogativi e questioni di fondo da sempre sottesi alla rigorosa e puntuale ricerca della studiosa.
«Riscrivere il presente rischiando il futuro. Questo è in fondo il compito, l’azzardo che tocca a ogni museo», afferma Zuliani, trasformando i casi studio in pretesti narrativi per pensare il museo come territorio di esplorazione, officina di cultura, espressione mai uguale e immobile nel tempo, luogo di esperienza. Unica regola: «Torna diverso».
[Olga Scotto di Vettimo]
Torna diverso. Una galleria di musei,
di Stefania Zuliani, 95 pp., Gli Ori, Pistoia 2022, € 16
Electa pubblica il volume in forma di guida Pinacoteca civica di Como. Opere scelte, introdotto da Chiara Rostagno, che presenta i pezzi più significativi del patrimonio comasco conservati nel museo della città, ospitato nel seicentesco Palazzo Volpi.
Sono dipinti, ma anche sculture, dal Medioevo a oggi, con due nuclei di speciale interesse: la raccolta cinquecentesca di ritratti di «Uomini illustri» formata dal vescovo, storico e letterato comasco Paolo Giovio (1483/86-1552), e le testimonianze novecentesche, con i nuclei di lavori del visionario architetto futurista Antonio Sant’Elia, degli astrattisti comaschi degli anni Trenta e del Razionalismo architettonico di Como.
Nelle sue pagine, si va dal Pluteo di un ignoto scultore a un Libro d’Ore miniato del Quattrocento, da ritratti (di Dosso Dossi, Bernardino Campi e altri) a dipinti sacri (di Procaccini, del Morazzone, di Carlo F. Nuvolone, di G. Paolo Panini) e si giunge fino a Bruno Munari e Ico Parisi.
[Ada Masoero]
Pinacoteca civica di Como. Opere scelte,
italiano e inglese, 128 pp., 80 ill., Electa, Milano 2022, € 14


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