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Selfie, scalate e vandalismi

Ogni volta è la stessa storia, la stessa levata di scudi, come del resto per alluvioni, terremoti, corruzione ecc.

Federico Castelli Gattinara

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D’accordo, è difficile arrestare gli atti di vandalismi contro i beni culturali, è difficile controllare milioni di turisti che brulicano nel nostro Bel Paese. La deturpazione dell’Elefantino della Minerva (progetto secentesco di Gian Lorenzo Bernini) risale alla notte tra il 13 e il 14 novembre scorso, ultimo episodio di una lunga serie che affonda nella notte dei tempi e che nella Roma moderna, diciamo così, si può far partire dal raptus di László Tóth il 21 maggio del 1972, quando il geologo australiano d’origini ungheresi assestò quindici martellate alla Pietà di Michelangelo in San Pietro al grido di «Sono Gesù Cristo, risorto dalla morte». Tra queste due date, solo per citare i danni ai monumenti berniniani, la coda spezzata a uno dei mostri marini della Fontana dei Fiumi in piazza Navona nel 1997, la testa mozzata a una delle tre api della omonima fontana ai piedi di via Veneto nel 2004, lo sfregio a uno dei mascheroni della Fontana del Moro sempre in piazza Navona nel 2011, il notissimo assalto degli hooligan olandesi alla Barcaccia appena restaurata in piazza di Spagna nel febbraio 2015.

L’elefantino di piazza della Minerva, che sulla groppa porta un piccolo obelisco egizio di granito rosso, fu commissionato da papa Alessandro VII a Bernini, che lo disegnò e ne affidò l’esecuzione allo scultore Ercole Ferrata, suo abituale collaboratore (1667). Restaurato nel 2011, è stato mutilato della punta della zanna sinistra, un pezzo non originale e prontamente reintegrato da un restauro lampo della Sovrintendenza capitolina responsabile del monumento. Pare che di notte, mentre l’attiguo Pantheon è ben vigilato, nessuno controlli mai questa piazza, dove l’elefantino, il «pulcino» come lo chiamano i romani, viene scalato per dei goliardici selfie. E non è l’unico monumento, se si pensa alle centinaia di bambini ritratti in sella ai leoni ai quattro angoli della fontana del Valadier in piazza del Popolo.

Che cosa si può fare? Impossibili le ipotesi, pure ogni volta ventilate, di ingabbiare o piantonare a uno a uno le migliaia di monumenti sparsi nelle città italiane. Nei giorni del vandalismo hooligans Franceschini aveva promesso provvedimenti. Oggi il Mibact, con il dicastero della Giustizia, ha pronto un disegno di legge delega per un serio inasprimento delle pene per furto e danneggiamento al patrimonio, da presentare in Consiglio dei Ministri. Un analogo provvedimento è allo studio in Europa, con l’Italia in prima fila. In tal modo, se approvato dal Parlamento, si concederebbe al Governo la facoltà di legiferare in materia, con principi, criteri e tempi certi. E la raccomandazione del ministro ai Comuni di potenziare i sistemi di videosorveglianza.

Federico Castelli Gattinara, 04 dicembre 2016 | © Riproduzione riservata

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