Una piazza difficilissima, quella dedicata ad Augusto Imperatore, che circonda il suo celebre mausoleo dalla storia decisamente travagliata e composita (mausoleo, fortilizio, giardino, anfiteatro e sala concerti). Riuscire a ricucirla e armonizzarla con il tessuto urbano non era scontato, sia per i dislivelli, sia per i monumenti di epoche diversissime che racchiude, sia per l’orientamento di questi: due chiese parallele di Cinque e Seicento (San Girolamo dei Croati e San Rocco, quest’ultima con la facciata del 1832 di Giuseppe Valadier) separano il mausoleo dalla moderna teca di Richard Meier che racchiude l’Ara Pacis, con le facciate verso il Tevere. Dal lato opposto San Carlo al Corso mostra l’abside e la cupola di Pietro da Cortona, avendo la facciata su via del Corso. Circondano la piazza i pesanti palazzi porticati di Vittorio Morpurgo degli anni Trenta, quando il mausoleo era l’Auditorium Augusteo, demolito nel 1936 e poi abbandonato per decenni al degrado.

Il 6 giugno, dopo cinque anni di lavori, la piazza è tornata fruibile e la scommessa di Francesco Cellini, scelto al concorso internazionale del 2006, è stata vinta. La passeggiata con le due cordonate discendenti alla quota romana è magnifica, il materiale utilizzato è quasi tutto travertino, c’è perfino un ascensore che collega i due livelli. Per la prima volta si vede una parte della pavimentazione romana originale del I secolo, pure in travertino, riemersa durante i lavori, mentre le altre scoperte, tra cui mosaici, un cippo pomeriale, una testa di divinità femminile in marmo si potranno vedere nel monumento una volta aperto.

I lavori hanno comportato anche il consolidamento del terrapieno di fondazione della chiesa di San Rocco e del pilone del passetto tra San Rocco e San Girolamo dei Croati, l’adeguamento della rete fognaria e la realizzazione sul lato meridionale di un nuovo spazio caffetteria, libreria e info point. I lavori attorno al mausoleo termineranno entro l’anno, promette il sindaco Roberto Gualtieri, con il camminamento in alto e le terrazze d’affaccio, poi entro il 2026 si completerà la musealizzazione secondo il progetto di Rem Koolhaas. La spesa finale si aggirerà attorno ai 35 milioni di euro, di cui circa sette da Fondazione Tim e Gruppo Bulgari.

Conclusa la prima fase nel 2019, i lavori al mausoleo sono già ripartiti e riguarderanno le opere di completamento e finitura degli ambienti interni (concamerazioni trapezoidali, corridoio di ingresso, anello interno), di restauro della cella funeraria e di installazione di tutti gli impianti necessari, elettrico, di riscaldamento, illuminazione e videosorveglianza (7,19 milioni). Anche l’anello verde esterno sarà fruibile, i vecchi cipressi saranno sostituiti e si creerà un collegamento pensile con via dei Pontefici.