Se Ai Weiwei porta i migranti nel cuore di Firenze
Palazzo Strozzi rivestito di gommoni per la mostra dell'artista cinese che aprirà venerdì. E si riaccendono le paure della città «violata» dall'arte contemporanea

Firenze. Polemica locale divenuta polemica nazionale: dopo Koons e Fabre nell’arengario di Palazzo Vecchio, arriva Ai Weiwei a rivestire di gommoni Palazzo Strozzi, installazione concepita nell’ambito della mostra «Ai Weiwei. Libero» dal 23 settembre al 22 gennaio. Così la polemica scorre su due binari che però pericolosamente si intersecano: chi non ama vedere le finestre del palazzo quattrocentesco offuscato dalla plastica dei gommoni (che in realtà ne ricalcano perfettamente la struttura) appellandosi al buon gusto, alle brutture del contemporaneo eccetera; e chi invece si scaglia contro il messaggio che trasmettono, anche qui tuttavia dividendosi in due fazioni: gli oppositori al fenomeno dell’esodo, favorevoli alle barriere, e coloro che invece partecipano del dramma dei migranti, ma obiettano che Ai Weiwei è un cinese ormai ricco e famoso e trovano la sua azione commerciale, quindi non
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