Sconfinanti, compresenti, concertanti

Gli intrecci tra le arti nell’Ouverture della nuova stagione, tra personali e collettive, di dodici gallerie

Franco Fanelli |  | Torino

Dove finisce il design e dove inizia la scultura? Negli ultimi anni l’interrogativo si è fatto sempre più frequente e uno degli artisti che lo pone con maggiore evidenza è Ferdi Giardini (Torino, 1959), di scena dal 21 settembre al 20 ottobre da Riccardo Costantini, gallerista che non perde d’occhio i genii loci torinesi (la precedente mostra era dedicata a Radu Dragomirescu). L’autore, per salvaguardare un certo effetto sorpresa, non vuole sbilanciarsi troppo sul contenuto di questa sua personale, intitolata «InnSaei», titolo tratto da un film diretto dalle islandesi Hrund Gunnsteinsdottir e Kristín Ólafsdóttir, dedicato alle potenzialità dell’empatia e dell’intuito ai fini della comunicazione tra gli esseri umani. Per ora sappiano che in ognuna delle tre stanze della galleria ci sarà un nuovo lavoro; nelle prime due saranno allestite opere luminose (in alluminio, acetato, vernice nera,
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