Dal lavoro per la mostra «Bernardino Luini e i suoi figli» a Palazzo Reale nel 2014 e dal completamento del restauro, arriva questa precisa e efficace guida di uno dei luoghi d’arte più fascinosi di Milano: San Maurizio al Monastero Maggiore, che si trova nel centralissimo corso Magenta. Il luogo è aperto negli ultimi tempi per l’intervento dei volontari del Touring Club, e da molti anni vi si svolge una rassegna di musica rinascimentale e barocca.

Una lapide attesta l’inizio dei lavori al 1503; le suore di clausura che erano nel monastero ne fecero un prezioso specchio dell’arte del tempo, riempiendo l’aula pubblica e la loro privata dimora di affreschi e dipinti. L’atmosfera del chiostro dell’edificio è resa da un quadro di Giovanni Migliara, del 1820 circa, conservato presso la Pinacoteca Civica di Alessandria. Spiccano le opere di Luini che illustrano il martirio di san Maurizio, incaricato con la sua Legione Tebea di perseguitare i cristiani, e che invece viene folgorato dalla parola di Dio e si sottopone all’olocausto.

Le fotografie di Mauro Magliani illustrano benissimo la ricerca che illustra i legami tra le famiglie committenti, tra cui i Bentivoglio, antichi signori di Bologna, spodestati, che siglano alcune committenze, insieme al notaio Besozzi e ai liguri Del Carretto. Spicca sull’altare maggiore l’«Adorazione dei Magi» di Antonio Campi, dominata dal massiccio posteriore di un cavallo, il cui realismo fa da battistrada alla stagione di Caravaggio, connesso al luogo dal suo maestro il bergamasco Simone Peterzano, che qui dipinse, di ritorno dal soggiorno a Venezia, presentandosi come allievo di Tiziano.

San Maurizio al Monastero Maggiore. Guida, di Giovanni Agosti, Chiara Battezzati, Jacopo Stoppa, fotografie di Mauro Magliani, 80 pp., Officina Libraria, Milano, € 10,00

Articoli correlati:


San Maurizio sbalordisce dopo 30 anni
La stagione d'oro di Bernardino Luini
Un palinsesto della pittura lombarda del '500
Le «due chiese» di San Maurizio