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Michela Moro
Leggi i suoi articoliIl 5 luglio sono offerti nell’asta di Arte Moderna e Contemporanea che Wannenes presenta a Milano nomi importanti del panorama italiano dagli inizi del ’900 fino al periodo contemporaneo: 43 lotti, spesso inediti provenienti da gallerie e collezioni private.
Apre la vendita una serie di opere di Filippo de Pisis, che trova il fulcro nel «Vaso di fiori» del 1948, testimonianza dell’operato dell’artista a metà del Novecento e offerto con stima di 16-18mila euro. Segue Ottone Rosai, pittore di silenziosi paesaggi toscani che rimandano ai modelli quattrocenteschi. Il «Trionfo della strada», dipinto nel 1952 ed esposto alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma e a Copenaghen nel 1958, è stimato 10-15mila euro.
Una vivace «Natura Aerodinamica» di Enrico Prampolini del 1932 ca. è proposta con una stima di 40-50mila euro, mentre dei due Giuseppe Capogrossi in catalogo si segnala «Superficie G. 25» del 1965 (stima 18-22mila euro), realizzata a collage su carta marmorizzata che appartiene alla piena maturità stilistica dell’artista.
Rimanda a comuni ricordi infantili il dipinto di Massimo Campigli «Il gioco del filo» (1946), olio su tela stimato 50-70mila euro, così come la tempera su carta applicata su tela di Tancredi «Omaggio a Kandinski, Klee, Picasso e Osvaldo Licini. Rivelazione» del 1960. È del 1950 «Amalassunta», in bianco, rosso e nero, di Osvaldo Licini, valutata 40-60mila euro.
Si arriva agli anni Settanta con «Politipo» (1971) di Alberto Biasi. L’opera in pvc su legno ben rappresenta la ricerca ottico-cinetica che Biasi ha approfondito per più di vent’anni producendo un gran numero di composizioni dalle forme mutevoli. La stima è di 10-15mila euro. Ancor più contemporanea è la «New York» di Luca Pignatelli: dipinta nel 2005 con tecnica mista su tela di sacco, la grande opera di 222x146 cm è valutata 15-20mila euro.
Per chi volesse avvicinarsi all’arte moderna e contemporanea con cifre più ridotte, tra i 4mila e i 9mila euro sono all’incanto una tecnica mista su cartoncino estroflesso di Agostino Bonalumi del 1985 (3.800-4.200 euro), un’acquaforte di Joan Mirò, «L’Oiseau Destructeur» del 1969 (7-9mila euro), una serigrafia di Andy Warhol, «Man Ray» del 1974 (4-6mila euro) e una su acciaio inox di Michelangelo Pistoletto, «Pappagallo» del 1971 (7-9mila euro).
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