Roberta Bosco
Leggi i suoi articoliPiù di 20mila persone hanno visitato il Portico della Gloria della Cattedrale nei giorni immediatamente successivi alla sua riapertura il 27 luglio. Turisti e compostelani si accalcavano per constatare il risultato di un restauro che è durato più di tre anni, ed è stato preceduto da studi avviati nel 2009.
L’intervento è stato realizzato grazie al mecenatismo della Fundación Barrié de la Maza che ha investito 6,2 milioni di euro per recuperare, dopo otto secoli, la decorazione originale. Commissionato da Fernando II al Maestro Mateo intorno al 1168 il portico si trovava in un pericoloso stato di degrado aggravato dagli interventi realizzati in epoche relativamente recenti con materiali poco compatibili e addirittura aggressivi.
Sotto la direzione di Concha Cirujano e Ana Laborde dell’Instituto del Patrimonio Cultural de España, un’équipe di restauratori, chimici, architetti, archeologi, informatici e geologi ha riportato alla luce i colori originali del capolavoro.
Neanche i dodici restauratori che hanno passato più di 50mila ore sui ponteggi potevano immaginare l’impatto cromatico che si celava sotto lo spesso strato di sporcizia e i resti degli interventi precedenti. Tra questi uno dei più aggressivi e inutili fu la colata di gesso realizzata nel 1866 per creare una copia da esporre nel Victoria & Albert Museum di Londra, che lasciò prove inequivocabili, come un coltello con resti del materiale utilizzato e una vecchia scatola di fiammiferi dimenticata nel timpano.
Fino alla fine di settembre la visita è gratuita per gruppi di 25 persone, successivamente le modalità cambieranno. Si manterranno invece le misure di sicurezza, conseguenza dei sempre più frequenti episodi vandalici talvolta motivati dal desiderio di protagonismo sui social. L’ultima vittima è stata una statua del XII secolo, un apostolo che orna la facciata meridionale della Cattedrale. Il volto è stato deturpato con occhi e baffi da gatto in un omaggio di dubbio gusto al batterista dei Kiss. Se si scoprisse la sua identità, l’ammiratore del gruppo rock dovrebbe pagare una multa probabilmente superiore ai 100mila euro.
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