Premio Diana Bracco - Imprenditrici ad arte

La nuova rubrica di approfondimento celebra la figura dell’imprenditrice in ambito artistico e nasce in dialogo con il Premio Diana Bracco - Imprenditrici ad arte promosso in occasione di Artissima 2023

Diana Bracco
Ada Masoero |

«Imprenditrici ad arte» è una rubrica di approfondimento che celebra la figura dell’imprenditrice in ambito artistico e nasce in dialogo con il Premio Diana Bracco – Imprenditrici ad arte che la Fondazione Bracco in collaborazione con la Fondazione Roberto de Silva e Diana Bracco di Milano promuovono in occasione della trentesima edizione di Artissima. Il Premio valorizza la figura della gallerista e le storie imprenditoriali che stanno dietro alla capacità di coniugare la crescita commerciale nel mercato dell’arte con una forte elaborazione culturale declinata nella promozione e nel sostegno ai giovani artisti. La rubrica, nata in collaborazione con «Il Giornale dell’Arte», racconterà, grazie all’alternarsi di 5 voci femminili, storie di vita e di carriera, di passione e di ricerca e sarà l’occasione per conoscere la giuria d’eccezione del Premio, composta da Isabella Bortolozzi, fondatrice della Galerie Isabella Bortolozzi di Berlino, Eva Elisa Fabbris, direttrice del Museo Madre di Napoli e due figure di spicco nel panorama del collezionismo internazionale quali Valeria Napoleone e Mia Rigo Saitta, la sua promotrice e sostenitrice Diana Bracco, oltre alla stessa gallerista che sarà selezionata.

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DIANA BRACCO
Presidente e amministratore delegato del Gruppo Bracco

Presidente Bracco, alle numerose iniziative messe in atto dalla Fondazione Bracco per incoraggiare e favorire la crescita professionale delle donne, da quest’anno si aggiunge il «Premio Diana Bracco – Imprenditrici ad arte», promosso in occasione di Artissima 2023. Quali sono i valori condivisi e le motivazioni che l’hanno spinta a promuovere tale iniziativa con Artissima?
La valorizzazione delle donne nei vari ambiti della vita sociale, economica, politica e culturale, è da sempre al centro del mio impegno nella responsabilità sociale d’impresa, nelle istituzioni e nel mondo aziendale. Sono convinta, infatti, che il punto di vista femminile rappresenti un arricchimento in qualunque campo e che lo sguardo attento delle donne porti sempre un contributo innovativo in termini di creatività, competenza, profondità. Con questo spirito è nata l’idea di costruire insieme ad Artissima un’iniziativa inedita, dedicata alla figura della gallerista come imprenditrice. Un Premio che porta il mio nome ed evidenzia la capacità delle galleriste di coniugare la crescita nel mercato dell’arte con una forte elaborazione culturale declinata nella promozione e nel sostegno dei giovani artisti. L’auspicio è che questo progetto possa essere uno stimolo per le nuove generazioni di imprenditrici galleriste, italiane e internazionali.

Un impegno importante della sua Fondazione riguarda la diffusione delle discipline STEM fra le donne.
Fondazione Bracco sostiene con convinzione il progetto «100 donne contro gli stereotipi», avviato nel 2016 per valorizzare l’expertise femminile grazie alla collaborazione con l’Osservatorio di Pavia, l’Associazione Giulia Giornaliste e il sostegno della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea. Un’iniziativa concepita per crescere nel tempo, incrementando il numero di esperte e ampliando i settori coinvolti, selezionati tra quelli che vedono una storica sotto-rappresentazione delle donne. Oggi il network di 100esperte conta più di 400 prestigiose professioniste nei settori STEM, ma anche economia e finanza, politica internazionale, storia e filosofia e sport.

Da questo progetto mi pare che sia nata anche la vostra mostra fotografica «Ritratte» dedicata alle direttrici di musei?
Sì. Un’esposizione che abbiamo portato, prima, a Palazzo Reale a Milano, poi, a Roma, ed è stata un grande successo. Realizzata per Fondazione Bracco dal grande fotografo Gerald Bruneau, la mostra «Ritratte» ha acceso i riflettori su tante protagoniste dei nostri beni culturali. Alla guida di importanti musei e gallerie del nostro Paese, ci sono infatti professioniste straordinarie che hanno raggiunto posizioni apicali grazie a competenze multidisciplinari che uniscono una profonda conoscenza della storia dell’arte a capacità gestionali e creative. I musei sono «luoghi sacri alle Muse». Spazi dedicati alla conservazione e alla valorizzazione del nostro patrimonio artistico, custodi del nostro passato e laboratori di pensiero per costruire il futuro, ma anche imprese con bilanci e piani finanziari che contribuiscono in modo cruciale alla nostra economia.

Al di là di una sua evidente sensibilità al tema, c’è stato un evento specifico, nella sua vita di imprenditrice di grande valore e successo, che le ha suggerito di operare in questa direzione?
Nel 2021 Confindustria, nell’ambito del B20 che contribuiva alla preparazione del G20 in programma in Italia, mi affidò l’incarico di B20 Women Empowerment Ambassador. Un lavoro molto impegnativo realizzato dando vita a una Commissione internazionale di 170 imprenditori che formulò proposte precise e raccomandazioni concrete ai Governi del G20. Un grande momento di riflessione e studio su come raggiungere la parità di genere in tutti i Paesi.

Il premio Diana Bracco assegnato durante Artissima, riguarda l’ambito dell’arte visiva, in particolare dell’arte contemporanea, essendo quello il bacino d’elezione di Artissima. Che lei ami l’arte è noto, avendo sostenuto con la sua Fondazione numerose mostre di arte antica e storica. La novità, ora, mi sembra essere l’arte contemporanea: è anche questa una sua passione?
Assolutamente sì. È una grandissima passione che ho condiviso per tanti anni con mio marito Roberto de Silva, che era un importante collezionista, e con mio nipote Tomaso Renoldi Bracco. Per me l’arte contemporanea è uno straordinario strumento di dialogo e di orientamento nel mondo di oggi e per questo va sostenuta e insegnata a tutti, iniziando dai più giovani. La prestigiosa Giuria del nostro Premio «Imprenditrici ad arte» dedicato alle galleriste, non a caso valutava anche la capacità di aiutare più generazioni di artisti nel raggiungere livelli di attenzione e di carriera importanti in Italia e all’estero.

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