Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Jenny Dogliani
Leggi i suoi articoli
Tracciare una pietra su uno sfondo monocromo dà luogo a un’immagine semplice, ma in realtà è il risultato di un’operazione complessa che svela l’essenza della forma, del colore e del gesto pittorico. Nascono così i lavori di Rosario Vicidomini, esposti da Burning Giraffe Art Gallery fino al 3 giugno.
Il giovane artista salernitano residente ad Amburgo, classe 1986, presenta una ventina di dipinti a olio frutto di una sintesi di freddezza minimalista e foga espressionista. Al centro una pietra, piccola o molto grande; i contorni sono netti, ma all’interno il pigmento scorre come un magma generando tensioni e contrasti chiaroscurali tali da creare una similitudine tra le forze vulcaniche da cui nascono le rocce e il tumulto interiore all’origine del gesto artistico. Sullo sfondo il colore è uniforme, non vi è traccia di pennellata, né il minimo accenno alla profondità e alla prospettiva.
Talvolta l’artista sostituisce i sassi con dei vasi geometrici sommariamente decorati; allora lo sfondo si divide in una zona più chiara e una più scura, trasformandosi in superficie d’appoggio. Ciò che si verifica ai margini delle figure è sempre un tentativo di manipolare lo spazio, di piegare l’apparenza all’immaginazione, di mediare quella lotta tra razionalità e istinto che domina tutta l’opera di Vicidomini.
Altri articoli dell'autore
La Fondazione Arte CRT celebra i 25 anni alzando a 300 mila euro il budget per le nuove acquisizioni in fiera di Castello di Rivoli e GAM. Qui le 26 nuove opere e il fotoracconto di un legame che dura da oltre vent’anni
Nella nave spaziale ideata da Luigi Fassi, Artissima mette al centro la materia e il corpo come misura del mondo. Tra ceramiche, terre, tessuti e silicone, l’arte è una presenza viva che dialoga con il reale, assume il ritmo della natura e restituisce verità alle cose
Scomparso a 91 anni il celebre fotografo partenopeo
Main partner di Artissima, il gruppo bancario offre un’anteprima della prossima mostra in Gallerie d’Italia-Torino: una selezione di lavori di Anastasia Samoylova. E nella sala immersiva del museo il progetto speciale «The Screen is a Muscle» curato da Luca Lo Pinto



