Image

Pennellate vulcaniche

Image

Jenny Dogliani

Leggi i suoi articoli

Tracciare una pietra su uno sfondo monocromo dà luogo a un’immagine semplice, ma in realtà è il risultato di un’operazione complessa che svela l’essenza della forma, del colore e del gesto pittorico. Nascono così i lavori di Rosario Vicidomini, esposti da Burning Giraffe Art Gallery fino al 3 giugno.


Il giovane artista salernitano residente ad Amburgo, classe 1986, presenta una ventina di dipinti a olio frutto di una sintesi di freddezza minimalista e foga espressionista. Al centro una pietra, piccola o molto grande; i contorni sono netti, ma all’interno il pigmento scorre come un magma generando tensioni e contrasti chiaroscurali tali da creare una similitudine tra le forze vulcaniche da cui nascono le rocce e il tumulto interiore all’origine del gesto artistico. Sullo sfondo il colore è uniforme, non vi è traccia di pennellata, né il minimo accenno alla profondità e alla prospettiva.


Talvolta l’artista sostituisce i sassi con dei vasi geometrici sommariamente decorati; allora lo sfondo si divide in una zona più chiara e una più scura, trasformandosi in superficie d’appoggio. Ciò che si verifica ai margini delle figure è sempre un tentativo di manipolare lo spazio, di piegare l’apparenza all’immaginazione, di mediare quella lotta tra razionalità e istinto che domina tutta l’opera di Vicidomini.

Jenny Dogliani, 08 maggio 2017 | © Riproduzione riservata

Articoli precedenti

Un viaggio tra i Padiglioni Nazionali ai Giardini alla ricerca dei processi alla base di una vera de-colonizzazione 

Un viaggio alla scoperta dei Padiglioni nazionali e degli eventi più attesi in laguna

Alle Procuratie Vecchie i lavori dell’artista americano ripercorrono le tappe della sua carriera

Pennellate vulcaniche | Jenny Dogliani

Pennellate vulcaniche | Jenny Dogliani