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Parte la rivoluzione estense

Grandi lavori nelle sedi espositive e museali: 70 milioni di euro con il progetto «Ducato Estense» mentre la Pinacoteca Nazionale va nel Castello

Stefano Luppi

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Sono numerose le novità attese all’inizio del 2017 ferrarese. La principale è «Ducato Estense», il progetto di restauro, valorizzazione e promozione promosso dal Mibact e ora giunto alla fase operativa. Da febbraio saranno noti i bandi di gara per la valorizzazione di diversi palazzi storici. Tra loro Palazzo Massari e la contigua Palazzina dei Cavalieri di Malta (lavori finanziati con 8 milioni di euro), Palazzo dei Diamanti-Pinacoteca Nazionale (3,5 milioni), chiesa di San Paolo (3 milioni), Palazzo Costabili-Museo Archeologico Nazionale (920mila euro) e Museo di casa Romei (1,8 milioni). In tutto il progetto, che terminerà nel 2022, sarà finanziato con 70 milioni di euro del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (Fsc) ed è composto da 69 interventi negli ex domini ducali degli Este. «Oltre al lancio turistico dell’antico ducato Estense tra Ferrara, Modena, Reggio e Lucca, spiega il segretario regionale Mibact Sabina Magrini, sarà a disposizione la piattaforma WebGis, sistema di geolocalizzazione dei beni messo in opera dopo il sisma del 2012». 

Con la partenza del progetto si innesca un’altra grossa novità: lo spostamento al Castello Estense (di proprietà della Provincia, ma gestito dal Comune) di parte della Pinacoteca Nazionale di Palazzo dei Diamanti sul quale sono in partenza lavori ingenti di ristrutturazione e restauro sia nella parte museale statale sia nella parte espositiva gestita da Ferrara Arte. Di recente la conferenza unificata Stato-Regioni e il Consiglio superiore dei beni culturali del Mibact hanno dato il via libera a interventi di allestimento del Castello Estense per 7 milioni di euro proprio per accogliere la Pinacoteca nazionale, in cui è stata intanto riallestita la sezione del Cinquecento, modificando luci e disposizioni dei quadri e aggiungendo materiali informativi. Nell’ala rossettiana, il vecchio appartamento di Virginia de’ Medici, sono stati tra l’altro riallestiti il Polittico Costabili e lavori di Dosso Dossi e Garofalo. 

È inoltre appena partito il recupero di Palazzo Massari, inagibile dal sisma 2012 e sede per quasi quarant’anni delle Gallerie civiche di Arte moderna e dei tre musei dedicati a Boldini, De Pisis e all’Ottocento: «A Palazzo dei Diamanti, sia nella parte espositiva che dipende da Ferrara Arte sia nella parte statale che dipende da Martina Bagnoli (direttrice del polo con la Galleria Estense di Modena e il Palazzo Ducale di Sassuolo, Ndr), spiega Maria Luisa Pacelli, direttore delle Gallerie d’Arte moderna e contemporanea del Comune e di Ferrara Arte, i lavori vanno eseguiti dopo i danni del terremoto, e in contemporanea ce ne saranno presto anche allo stesso Castello Estense. Per quanto riguarda Palazzo Massari è partito il primo lotto di interventi, per la prossima estate dovrebbe essere pronta la seconda fase. Il progetto prevede una futura simbiosi tra l’enorme parco e Palazzo Massari dove trasferiremo anche il Museo Michelangelo Antonioni e il Centro Video Arte per un futuro sviluppo delle collezioni del ’900. Contiamo di riaprire almeno il museo Boldini nel 2019».

Stefano Luppi, 06 gennaio 2017 | © Riproduzione riservata

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