Parola di Franceschini

Edek Osser |  | Roma

In molti pensano che la riforma in corso rischi di disgregare dalle basi la tutela dei nostri beni culturali, che sia sbagliata e che fallirà. Ma Franceschini resta fiducioso, convinto che nel lungo periodo i cambiamenti si riveleranno positivi. E immagina un futuro prossimo in cui il suo Mibact potrebbe diventare uno dei motori della nostra economia.

Signor ministro, la sua riforma del Ministero è stata condizionata da quello che già esisteva e non era possibile cambiare. Se potesse inventare un nuovo Mibact come lo vorrebbe?
Questo è un Ministero nato per successive aggregazioni. Prima la cultura, poi lo spettacolo, gli archivi dal Ministero dell’Interno e altri pezzi via via aggiunti, ultimo il Turismo che insieme con la cultura rende l’offerta italiana molto competitiva. La riforma ha cercato di rendere omogeneo questo mosaico. Ci sono altre cose che, in astratto, dovrebbero essere all’interno
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