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Vista aerea del Centre Pompidou x West Bund Museum lungo le sponde del fiume Huang Pu, nel Museum Mile di Shanghai. © Centre Pompidou x West Bund Museum Project

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Vista aerea del Centre Pompidou x West Bund Museum lungo le sponde del fiume Huang Pu, nel Museum Mile di Shanghai. © Centre Pompidou x West Bund Museum Project

Ora il Beaubourg anche in Cina

Apre l’8 novembre il nuovo Centre Pompidou x West Bund Museum Project progettato da David Chipperfield

Luana De Micco

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Il nuovo Centre Pompidou x West Bund Museum Project apre le porte l’8 novembre con «The shape of time», un percorso in 100 opere prestate dalla casa madre parigina (fino al maggio 2021). L’edificio firmato dall’architetto britannico David Chipperfield, di 25mila metri quadrati, è sorto lungo il fiume Huang Pu, nel quartiere di Xuhui Waterfront, dove la megalopoli cinese sta costruendo il suo grande quartiere culturale, un Museum Mile con una ventina di istituzioni, tra cui il Long Museum West Bund, dedicato all’arte cinese, e lo Shangai Center of Photography, oltre a gallerie d’arte, teatri e gli studios Shangai Dream Center.

La nascita del Beaubourg Shanghai è stata siglata il 19 dicembre 2018 tra il Centre Pompidou e la società semipubblica West Bund development Group, che gestisce il progetto culturale. Sulla base dell’accordo di collaborazione quinquennale, il museo parigino si impegna a prestare le opere della sua collezione, che ne conta 120mila, per l’organizzazione di tre percorsi semipermanenti in cinque anni e due mostre temporanee all’anno. In una «Black box» saranno presentate alcune installazioni multimediali, mentre una «Project Room» è destinata alla presentazione di opere inedite realizzate sul posto. Il Pompidou mette poi a disposizione il suo savoir faire formando i conservatori dei musei cinesi. Di contro, nel museo di Parigi la scena artistica cinese sarà al centro di diverse mostre. È già in programma una monografica di Yuan Jai (5 febbraio-27 aprile 2020).

Dopo Malaga e Bruxelles, il Centre Pompidou realizza dunque una nuova tappa del suo progetto di esportazione all’estero del proprio nome, che sembra andare a gonfie vele. A Malaga, «El cubo», il museo rivisitato da Daniel Buren, aperto nel 2015, ha accolto finora 800mila visitatori, un risultato considerato «record» per la città andalusa. La collaborazione, inizialmente firmata per cinque anni, è stata di recente prolungata fino al 2025. Il Kanal-Centre Pompidou di Bruxelles aprirà le porte nel 2023 in un’ex fabbrica Citroën. Ma la mostra inaugurale, organizzata da Parigi nei locali in cantiere, chiusa lo scorso giugno, ha accolto più di 400mila visitatori.

Il Centre Pompidou ha anche un progetto con la Fundació La Caixa per l’organizzazione di sei mostre entro il 2024 nei siti CaixaForum di Madrid, Barcellona, Saragozza, Girona, Palma e Tarragona. A Parigi invece fino al settembre 2020 il museo sostiene i lavori per modernizzare l’ingresso e la scala mobile esterna, il famoso «Bruco». E lavora anche al trasferimento dei suoi depositi in un nuovo centro di conservazione a Massy, nella periferia parigina. Scadenza del progetto: 2025.

Vista aerea del Centre Pompidou x West Bund Museum lungo le sponde del fiume Huang Pu, nel Museum Mile di Shanghai. © Centre Pompidou x West Bund Museum Project

Luana De Micco, 07 novembre 2019 | © Riproduzione riservata

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