«La première lumière du monde» (1930) di Alberto Savinio (stima 500-700mila euro). Cortesia di Farsetti Arte

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«La première lumière du monde» (1930) di Alberto Savinio (stima 500-700mila euro). Cortesia di Farsetti Arte

Morandi con lo zoom e Guttuso postcubista

Farsetti celebra i sessant'anni di attività con tre sessioni di vendita di arte moderna e contemporanea

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Elena Correggia

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La casa d’aste Farsetti si appresta a celebrare l’anniversario dei suoi sessant’anni di attività con due cataloghi e tre sessioni di vendita dedicate all’arte moderna e contemporanea, allestite a Prato fra il 27 e il 28 maggio.

Particolarmente ricca la sezione di arte moderna e fra i lotti di punta, tutti provenienti da collezioni private, si segnala una significativa opera di Salvador Dalí, «Composition avec tour» del 1943 (stima 1,5-2,2 milioni di euro). Un paesaggio fantastico e desolato al tempo stesso che sembra citare de Chirico in una quinta architettonica e che venne ideato per un sipario di scena del balletto «Café de Chinitas», presentato negli Stati Uniti proprio nel 1943.

Il dialogo fra realtà e sogno, istinto e ragione, verità ed enigma è declinato in varie manifestazioni dai fratelli Alberto Savinio e Giorgio de Chirico. Di Savinio spicca un olio del 1930, «La première lumière du monde» (500-700mila), in cui creature zoomorfe evocano un mondo arcaico, lontano però dalle ispirazioni classicheggianti del fratello. Il tema della memoria è vivo, ma richiama luoghi più remoti, nello spazio e nel tempo, composti da esseri primordiali, resi vivaci e quasi ludici da forme e colori che si collegano all’età dell’infanzia, cara all’artista.

Risale invece all’inizio degli anni Sessanta «Paesaggio ideale» (170-220mila), un dipinto in cui de Chirico anticipa di poco la sua fase neometafisica e in cui è possibile ritrovare l’atmosfera sospesa e silenziosa di un luogo privo della presenza umana, ma reso più rassicurante da cromie calde e pacate. Un senso di rarefazione quasi magico, ottenuto con una meticolosa e magistrale resa di oggetti di uso comune, permea poi una «Natura morta» di Giorgio Morandi del 1932 (1,4-2 milioni). Una peculiarità dell’opera è data dal taglio visivo inusuale, quasi fotografico, che «stringe» l’inquadratura su un solo vaso, in contrasto cromatico con lo sfondo, e si distacca dagli altri oggetti parzialmente esclusi dalla composizione.
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Un linguaggio molto diverso è invece sotteso a «Natura morta con la scure», tela di Renato Guttuso del 1947 che inquadra l’energia cromatica espressionista all’interno di un segno tagliente, postcubista (50-70mila). Il soggetto della Cariatide, caro ad Amedeo Modigliani, è interpretato qui in sua gouache su carta (300-400mila) che rivisita l’immagine classica, caricandola di significati simbolici e di moderna essenzialità. Fra i maestri del primo Novecento c’è anche Marc Chagall, con una gouache del 1927, «Clown avec trompette», che ben esemplifica il delicato universo poetico e visionario dell’autore. Il catalogo si distingue anche per un interessante gruppo di opere futuriste, da Fortunato Depero a Gerardo Dottori fino agli aeropittori Giulio d’Anna e Pierluigi Bossi detto Sibò.

La sessione di arte contemporanea comprende un piccolo Cretto di Alberto Burri del 1976 (280-380mila), inserito nel catalogo generale dell’artista, e «Con anima» (1963) di Mario Schifano (110-150mila), dove il paesaggio reso con contorni incerti e colature di smalto si apre come una finestra su uno spazio interiore. L’Astrattismo informale è ben rappresentato da Giulio Turcato in «Senza tempo», lavoro di ampie dimensioni del 1988 (70-100mila), mentre fra gli esponenti della Transavanguardia trova risalto Mimmo Paladino con l’originale «Carro di guai» del 1983 (90-130mila).

«Paesaggio ideale» di Giorgio de Chirico (stima 170-220mila euro). Cortesia di Farsetti Arte

Elena Correggia, 25 maggio 2022 | © Riproduzione riservata

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Morandi con lo zoom e Guttuso postcubista | Elena Correggia

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