Milano. Nuovo comitato scientifico per il Pac-Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, che ha contemporaneamente annunciato la sua programmazione per i due anni a venire. Cinque i membri del comitato, due dei quali, Silvia Bignami ed Emanuela De Cecco, provengono dal mondo accademico (rispettivamente dall’Università degli Studi di Milano e dall’Università di Bolzano), e tre dai musei: uno, Ferran Barenblit, è il direttore del Macba-Museo d’arte contemporanea di Barcellona, mentre due (Diego Sileo, dal 2012 curatore del Pac, e Iolanda Ratti, conservatrice del Museo del Novecento) fanno parte delle forze del Comune di Milano. L’obiettivo, hanno spiegato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno e il direttore Domenico Piraina, è «potenziare i rapporti internazionali del Pac, grazie alla qualità scientifica dei componenti, e rispondere al meglio alla crescente curiosità del pubblico nei confronti dei linguaggi dell’arte contemporanea».
E la scelta stessa di programmare le mostre per i prossimi due anni (evento non frequente in Italia) risponde alle esigenze delle istituzioni internazionali con cui il Pac è in contatto e ne accresce l’attrattività agli occhi degli interlocutori.
Ogni anno il Pac produrrà quattro mostre (con l’intento di farle itinerare anche all’estero) e due progetti speciali, all’interno delle quattro linee di ricerca che si è dato, e che vedono debuttare l’architettura e il design. Il primo appuntamento, dal 29 marzo al 20 maggio, in concomitanza con Miart e con il Salone del Mobile, che richiamano in città un vasto pubblico, è con una grande artista internazionale come Teresa Margolles, messicana stanziata a Madrid e Berlino, che affronta nel suo lavoro temi crudi e radicali come la violenza, la morte, le disuguaglianze (a cura di Diego Sileo). Per la linea dedicata al mondo, in collaborazione con il Mudec-Museo delle Culture, dal 4 luglio al 9 settembre sarà la volta di una ricognizione sull’arte contemporanea brasiliana (a cura di Jacopo Crivelli Visconti e Diego Sileo). Dal 12 ottobre al 2 dicembre, per gli artisti italiani, andrà in scena Eva Marisaldi (a cura di Sileo) e il 18 dicembre, esordirà con Enzo Mari il filone Architettura e design in una mostra curata dallo studio Enzo Mari (fino al 10 febbraio 2019).
Per i Progetti speciali, dal 28 febbraio al 3 marzo 2018 si terranno quattro giorni di studi sulle arti performative, a cura del Comitato scientifico del PAC, sul tema «Un corpo in prestito» (in onore di Lea Vergine, con artisti, critici, curatori, studiosi) e, per il sociale, dal 7 al 13 marzo, a cura di Riscatti Onlus, saranno esposte nella mostra «Da zero» le fotografie scattate ad Amatrice da 14 ragazzi che stanno seguendo le lezioni di fotografia e fotogiornalismo organizzate dalla onlus, messe in vendita a vantaggio di un progetto per i giovani del territorio.
Nel 2019 il nome internazionale sarà Maria Maiolino, famosa artista italiana d’origine e brasiliana d’adozione, alla sua prima mostra pubblica in Italia (27 marzo-9 giugno 2019, a cura di Sileo), cui seguiranno, in estate, per la serie mondo, una rassegna sull’arte contemporanea giapponese; in autunno, per artisti italiani, Cesare Viel, e in inverno, per architettura e design, Ignazio e Jacopo Gardella, in una rilettura, anche, della vicenda del Pac, da loro progettato. Le giornate di studio 2019 si terranno dal 27 febbraio al 2 marzo e saranno dedicate agli studi di genere, e per il sociale, dal 28 febbraio al 3 marzo, si affronteranno il Bullismo e cyberbullismo (a cura di Riscatti Onlus). Sarà inoltre ampliata la project room al primo piano, dedicata a progetti e azioni interdisciplinari, in dialogo anche con altri contesti, sviluppando così la capacità del Padiglione di fare networking.
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