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Da Paci Contemporary prosegue dal 1 al 30 settembre «Il Potere della Natura», la personale (visitabile su appuntamento) della fotografa americana Lori Nix, nata nel 1969 nel Kansas e attiva a New York. In mostra scorrono le immagini singolari per cui è famosa, frutto della personale interpretazione della Staged Photography. Il focus è sull’ultimo progetto, «The City», tuttora in fieri, accompagnato però da alcuni scatti del suo esordio.
Nelle fotografie di «The City» compare un mondo postumano di rovine, deserto di presenze, nel quale, come nei templi dell’antica città abbandonata di Angkor, in Cambogia, la natura si riappropria dei luoghi da cui l’uomo l’aveva cacciata (un minimo assaggio, del resto, si è avuto nei mesi di clausura nelle nostre città). Nix ha ricostruito questi scenari in diorami in miniatura, da lei realizzati meticolosamente con materiali banali, comuni, poi li ha fotografati e tradotti in immagini di grande formato: musei, biblioteche, antiche piazze, i luoghi simbolo della nostra civiltà, sono immersi in un’atmosfera perturbante, metafisica, grazie anche alla voluta artificiosità dell’illuminazione, che accentua l’effetto di straniamento (nella foto, «Casino», 2013, dalla serie «The City»).
Insieme, è possibile vedere le opere di tutti gli altri artisti della galleria e un’anticipazione degli scatti vintage dai set dei film più celebrati del secolo passato, mentre la personale di Erwin Olaf, annunciata per marzo scorso, è stata posticipata all’autunno.
Lori Nix «Casino», 2013, dalla serie «The City»
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