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Stefano Miliani
Leggi i suoi articoliGiotto avrebbe firmato la scena di Esaù respinto da Isacco nella Basilica superiore di San Francesco ad Assisi, per cui il brano d’affresco sarebbe suo, come ipotizzato talvolta in passato, e non del Maestro di Isacco.
Lo ha affermato Luciano Buso, ricercatore e studioso d’arte, in un convegno tenuto nella Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli ad Assisi dove ha illustrato le sue ricerche avviate nel 2008-09.
Applicando un suo metodo di analisi che «rivela firme, date, figure esoteriche celate nelle opere d’arte da Pompei ai giorni nostri», scrive nel suo sito, il ricercatore è sicuro di aver individuato nella scena assisiate la firma «Giottus» e la sigla «GB» (per Giotto da Bondone), oltre a volti demoniaci e a un probabile autoritratto del pittore.
Nel suo dossier Buso sostiene che Giotto «apponeva segretamente in ogni sua opera firme, date e immagini» e aggiunge di aver trovato anche due numeri, 1315 e 15, che daterebbero l’affresco a quell’anno escludendo perciò l’inizio dell’ultimo decennio del Duecento.

La scena di Esaù respinto da Isacco nella Basilica superiore di San Francesco ad Assisi
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