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Olga Scotto di Vettimo
Leggi i suoi articoliDal 10 giugno al 24 luglio Arturo Ianniello (Teggiano, Salerno 1982) espone alla galleria 1opera con la personale «Sine linea». In mostra due lavori di grandi dimensioni tratti dalla recente serie «Finis Terrae», in cui l’artista riprende il riferimento già contenuto nel titolo dell’esposizione. Difatti i confini a cui Ianniello intende guardare travalicano quelli geografici e alludono a quelli culturali e, quindi, mentali.
La chiave del suo lavoro si sottrae alle strette di una visione individuale per sconfinare in uno sguardo che si amplia fino a contenere la stringente attualità, come nel caso del dramma dei migranti. Benché l’autore si misuri sempre con una dimensione introspettiva, egli intende anche svilupparla su scala universale. Lo stesso utilizzo dei materiali di riciclo con cui costruisce queste opere, che si presentano scultoree e pittoriche al tempo stesso, rinvia al confronto che Ianniello propone con il tema della memoria: recuperati in luoghi dismessi, come case, fattorie, botteghe e siti industriali, questi frammenti abbandonati raccontano storie, drammi umani e sono testimonianze di processi di lavoro ormai arrestati.
Frequente, inoltre, è la contrapposizione che l’artista opera tra materiali leggeri e duttili con quelli pesanti e rigidi. I suoi lavori, infatti, appaiono come segnati da tensioni esistenziali e diventano, piccole ferite dell’anima.
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