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«Figura» (1930 ca) di Mario Sironi (particolare; stima 70-90mila euro). © Wannenes

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«Figura» (1930 ca) di Mario Sironi (particolare; stima 70-90mila euro). © Wannenes

In autostrada con de Chirico

Il 13 dicembre Wannenes propone 29 lotti selezionati: da Sironi a Cattelan, da Matisse a Boetti

Michela Moro

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La monumentale «Figura» del 1930 ca, dipinta a olio su cartone da Mario Sironi e stimata 70-90mila euro, è uno dei 29 lotti messi all’incanto da Wannenes a Milano nell’asta di Arte moderna e contemporanea del 13 dicembre. L’opera, esposta alla IV Esposizione Internazionale di Arti Decorative e Industriali Moderne di Villa Reale a Monza nel 1930, faceva parte della collezione di Raffaello Giolli, storico dell’arte e collaboratore di molte riviste dell'epoca.

Il catalogo della vendita propone una selezione accurata che include i grandi nomi italiani e internazionali a cominciare da Massimo Campigli, del quale è offerto l’affresco applicato su tela e riportato su tavola del 1941 «Sul fiume/Il ponte» (stima 65-75mila euro), e l’olio su tela del 1954 «Senza titolo», che ritrae un gruppo di donne a passeggio sulla riva di un fiume, stimato 38-45mila euro.

Giorgio de Chirico sorprende per la precisione con cui raffigura il paesaggio tra Roncobilaccio e Barberino del Mugello, e che include l’elegante Lancia Aurelia B24, in un olio su tela del 1961: «Autostrada del sole», realizzata per il Premio Nazionale per il Paesaggio Autostrada del Sole indetto dall’Ente Autonomo Esposizione Quadriennale d’Arte di Roma, è stimata 50-70mila euro.

Sono in tutto cinque le opere di de Chirico offerte in questa vendita. La «Piazza d’Italia» (1963) è stimata 150-250mila euro; le «Muse Inquietanti» (1962), che accostano il mondo classico, la tradizione architettonica italiana e il paesaggio industriale creando un ponte tra passato e presente, hanno una stima di 380-420mila euro; l’«Incendio al castello» (1958) appartiene alla fase barocca della pittura di de Chirico (40-60mila euro) mentre il bronzo «Archeologi» del 1966 (28-32mila euro, quarto di una tiratura di sei), conclude la selezione.

Passando a momenti più contemporanei, «43.500.000» (1992) di Maurizio Cattelan è un oggetto-scultura composto da due casseforti scassinate il cui titolo si riferisce alla somma in lire contenuta all'interno al momento del furto: un ironico e graffiante gesto di ribellione verso la monotonia del mercato dell’arte stimato 80-100mila euro.

Matisse realizza nel 1951 «Quelques fleurs», disegno che viene donato come regalo di Natale a Madame Florence Gould, letterata americana (50-70mila euro).

Sono inoltre offerti un classico arazzo di Alighiero Boetti, «Piegare e spiegare» (1989 ca), valutato 17-22mila euro, e poi opere dei più noti artisti italiani tra i quali Emilio Vedova, Carla Accardi, Umberto Lilloni, Ennio Morlotti, e Roberto Crippa, Mario Tozzi e Mario Schifano.

«Figura» (1930 ca) di Mario Sironi (particolare; stima 70-90mila euro). © Wannenes

«Sul fiume/Il ponte» (1941) di Massimo Campigli (stima 65-75mila euro). © Wannenes

«Muse Inquietanti» (1962) di Giorgio de Chirico (stima 380-420mila euro). © Wannenes

«Autostrada del Sole» (1961) di Giorgio de Chirico (stima 50-70mila euro). © Wannenes

«43.500.000» (1992) di Maurizio Cattelan (stima 80-100mila euro). © Wannenes

Michela Moro, 10 dicembre 2021 | © Riproduzione riservata

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In autostrada con de Chirico | Michela Moro

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