Il Mediterraneo di Lagomarsino

Jenny Dogliani |  | Milano

Per la sua prima personale nella galleria di Francesca Minini, Runo Lagomarsino, svedese, classe 1977, attivo tra il Brasile e la Svezia, presenta una serie di opere attraverso cui riflettere sui modelli di colonialismo e di dominio politico che macchiano la storia della contemporaneità occidentale. Ad aprire il percorso è un cartello con la scritta «Deportation regime», omaggio alle ricerche del filosofo Giorgio Agamben sul rapporto tra la sovranità e il diritto alla vita. A dare il titolo alla mostra «L’Occidente è ovunque guardi» è la serie di mappe fluttuanti, appese sottosopra, nelle quali è impossibile stabilire dei confini, riconoscere dei riferimenti temporali e territoriali. Si tratta di una rappresentazione di ciò che sta accadendo nel Mediterraneo, teatro di tragici conflitti e di equilibri geopolitici irrisolti ed estremamente complicati.

Un tema cui allude anche un’altra delle opere esposte
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