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Guglielmo Gigliotti
Leggi i suoi articoliNuovi spazi e funzioni, aree verdi, piani di sostenibilità: il progetto Grande MaXXI è stato presentato la mattina del 10 febbraio nella sede della Fondazione Museo Nazionale delle arti del XXI secolo alla presenza di Margherita Guccione, coordinatrice del programma e direttrice di MaXXI Architettura, Giovanna Melandri, presidente della Fondazione, Dario Franceschini, ministro della Cultura, Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Lorenzo Guerini, ministro della Difesa, del sindaco Roberto Gualtieri e del presidente della Regione Nicola Zingaretti.
Il MaXXI continua quindi a crescere. Nei suoi primi 12 anni di vita, secondo Giovanna Melandri «si è trasformato, è diventato un dispositivo di ricerca, formazione, sperimentazione. Ora è il momento di una “naturale” e ulteriore evoluzione nel segno della rigenerazione urbana, della sostenibilità e delle tecnologie più avanzate, per confrontarci con il “mondo nuovo” che deve nascere dalla crisi pandemica, ambientale, sociale, sanitaria e diventare ancora di più laboratorio di futuro. Con questo progetto ci candidiamo a essere protagonisti del programma New European Bauhaus lanciato dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen». «È un modo di investire nel futuro e nelle grandi potenzialità del Paese», chiosa Franceschini.
Fulcro del progetto sarà MaXXI Hub, un nuovo edificio che sorgerà lungo via Masaccio, nel settore opposto all’accesso su via Guido Reni. Ospiterà nuovi laboratori per il restauro del contemporaneo, nonché ambienti per il deposito delle opere. E poi gruppi di lavoro, ricerca e sviluppo interdisciplinari.
Al MaXXI Hub si combinerà una fascia di verde urbano attrezzato che collegherà tutti gli spazi all’aperto del museo. Sarà una sorta di galleria a cielo aperto con interventi site-specific di artisti e paesaggisti, laboratori di progettazione del paesaggio e orti urbani produttivi.
Per la realizzazione di MaXXI Hub e dell’area verde circostante è stato lanciato un concorso internazionale di idee, rivolto principalmente a gruppi di progettazione multidisciplinari. Il progetto dovrà essere consegnato entro il 13 maggio 2022 e un mese dopo sarà proclamato il vincitore cui sarà affidata la progettazione definitiva.
Il costo complessivo è di 37,5 milioni di euro provenienti da risorse di bilancio del Ministero della Cultura e del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, di cui 15 milioni dal Piano strategico Grandi progetti Beni culturali (MiC), 2,5 dal Pnrr e 20 dal Fondo Mims per gli interventi infrastrutturali di conservazione, manutenzione, riqualificazione, restauro e valorizzazione dei beni culturali.
Spiega Margherita Guccione: «Il masterplan Grande MaXXI amplia le prospettive e il raggio di azione del museo, con una serie di operazioni organiche che nel loro insieme daranno forma fisica a una profonda rigenerazione urbana dell’intera area. Il percorso virtuoso inizia oggi dal concorso internazionale di idee che disegnerà un asse di verde attrezzato e produttivo e la sede del nuovo polo di ricerca, sviluppo e innovazione digitale e proseguirà con una radicale trasformazione energetica dell’intero complesso, finalizzata a raggiungere la carbon neutrality nell’arco di qualche anno».
Parte integrante del progetto Grande MaXXI è infatti anche il piano di installazione di pannelli fotovoltaici sulla sommità dell’edificio uscito dal genio di Zaha Hadid. Il museo, che renderà fotovoltaiche anche le grandi vetrate, si candida così a diventare un prototipo nell’utilizzo di questa tecnologia sulle architetture monumentali.
L’autoproduzione di energia verde coprirà un terzo del fabbisogno e il riciclo e riuso degli allestimenti, nonché il recupero delle acque piovane per irrigare l’area verde e gli orti urbani, genereranno un sistema di economia circolare per ridurre al minimo gli sprechi.
La Planimetria del Grande MaXXI
Il MaXXI progettato da Zaha Hadid. Foto Musacchio Ianniello
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