Il fascino del salice barbuto

Franco Fanelli |  | Londra

Rembrandt: pochi botti e qualche rarità 

I visitatori dell’attesa retrospettiva di Hercules Seghers, che si aprirà il 7 ottobre al Rijksmuseum di Amsterdam, potranno con ogni probabilità scoprire il vero primo stato della «Fuga in Egitto», incisa intorno al 1653 da Rembrandt: la matrice dell’opera, infatti, era stata prima lavorata dal suo meno fortunato collega e conterraneo, che vi aveva raffigurato l’episodio biblico di Tobia e l’Angelo. Rembrandt, entrato in possesso del rame, non si fece molti scrupoli, eliminando a colpi di raschietto e brunitoio le due figure, e inglobando la grande ala dell’Angelo nelle fronde a destra cha fanno da sfondo all’incedere della Sacra Famiglia, lasciando però intatto il paesaggio a sinistra.

Che si sia trattato di «un affascinante dialogo tra due generazioni», come un po’ eufemisticamente recita la scheda in catalogo dell’asta battuta da Christie’s il 5 luglio
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