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Carla Cerutti
Leggi i suoi articoliLa prima asta di Design del 2023 organizzata da Dorotheum a Vienna il 19 gennaio porta all’attenzione del suo pubblico una serie di arredi eterogenei progettati da architetti di varie nazionalità, a cominciare da Lajos (Ludwig) Kozma, di origine ungherese, autore di un’imponente scrivania da centro del 1930, in legno di rosa e noce, dalle linee fortemente architettoniche e dalla stima impegnativa di 30-50mila euro, la stessa ipotizzata per il sofà «Woosh», disegnato con le consuete forme aerodinamiche nel 1985-1986 dall’archistar irachena Zaha Hadid per la ditta italiana Edra.
Di Oskar Zieta, architetto e designer polacco, verrà offerto, con valutazione 20-30mila euro, il prototipo del tavolo «Parova» del 2021 in acciaio inossidabile e un altro suo prototipo, sempre in acciaio inossidabile del 2021, di un’istallazione da parete intitolata «Mercury DarkMatter»e stimata 20-28mila euro. In alluminio pressofuso cavo, lucidato a mano, è la scrivania «Baronia», pezzo unico del 2020-2022, dalla curiosa forma zoomorfa stilizzata, della designer svizzera Philippa von Bastha valutato 10-15mila euro.
Per quanto riguarda il design italiano, Dorotheum presenta, con stima tra i 10mila e i 15mila euro, una rara lampada da terra, modello 1035, disegnata da Gino Sarfatti per la sua Arteluce intorno al 1948, un set di sei sedie modello 121 con un raro tavolo da pranzo modello 778, disegnati da Afra & Tobia Scarpa intorno al 1960 per Cassina, offerti con stima 8-12mila, e un notevole nucleo di vivaci arredi progettati dallo Studio Superego di Milano. Tra questi, un tavolo-console «Disallineata», pezzo unico del 2017 realizzato con blocchi policromi di plexiglass, valutato 8-12mila euro e una panca «Rendez-Vous» del 2020 circa, anch’essa composta da pannelli in plexiglass di vari colori, stimata 4-6mila euro.
Sempre dello Studio Superego viene presentato, con stima 4-6mila euro, un singolare grande tavolo «Malachite» del 2019, caratterizzato da ben 32 gambe in ottone lucidato e da un piano, appunto, in malachite. Capostipite del design postmoderno, Alessandro Guerriero è presente in asta con alcuni pezzi significativi progettati sia per lo Studio Alchimia che successivamente per Alchimia Redesign Collection: raro il tavolo in legno a rettangoli policromi del 1985, valutato 4-6mila euro; tributo a Gerrit Rietveld la sedia «Pois Crate» in plexiglass, pezzo unico del 2010 circa stimato 5-7mila euro.
Tra le curiosità dell’asta campeggia un enorme lampadario formato da centinaia di elementi cilindrici in vetro di Murano regolati da un complesso meccanismo in grado di cambiarne posizione e lunghezza: designato nel 2006 per il Baglioni Spa Hotel a Budapest, è stimato tra i 24mila e i 30mila euro.

Tavolo «Disallineata» progettato dallo Studio Superego, stima 18-20mila euro. Cortesia di Dorotheum
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