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Carla Cerutti
Leggi i suoi articoliIn quattro tornate, il 25, 26 e 27 giugno, Il Ponte ha disperso a Milano circa 600 lotti di Arti Decorative del ’900 e Design, dall’importanza e dalle stime variegate, per un totale di 1 milione di euro, con il 75% di lotti venduti e una rivalutazione media del 180% rispetto alle stime iniziali. È stato soprattutto l’appuntamento del 25 giugno ha ottenere i risultati più gratificanti, a partire dal top lot, il raro vaso in porcellana a urna con coperchio «Le passioni prigioniere» disegnato da Gio Ponti per Richard Ginori nel 1925, anno di punta dell’Art Déco, espressione squisita di questo stile neoclassico reso con la consueta eleganza ed ironia dal grande architetto milanese: stimato 11mila-12mila euro, è stato aggiudicato per 30.720, quasi il triplo della valutazione iniziale. La sedia per «Villa K2» di Carlo Mollino, parte dell'arredo originale di Casa Cattaneo ad Agra (1952-53) e modello impiegato dall’architetto torinese anche per le sedie della Casa del Sole di Cervinia (1947-55) ha superato la stima massima di 18mila euro andando al miglior offerente per 19.200.

Gio Ponti, vaso «Le passioni prigioniere», 1925, venduto a 30.720 euro. Courtesy di Il Ponte
Tra gli arredi spicca il fortunato modello per sedie «Africa» di Afra e Tobia Scarpa, realizzato in legno massello e cuoio per Maxalto, emblema del ritorno alla natura e all’uso del legno degli anni Settanta: due lotti di quattro sedie sono stati venduti ciascuno per 16.640 euro (stima 6.200-6.500). Protagonista di quel decennio, Gabriella Crespi continua a suscitare interesse tra i collezionisti, come dimostra l’aggiudicazione a 15.360 euro del celebre tavolo «Cubo Magico» (stima 2.200-2.500) e a 14.080 della lampada «Fungo» (5mila-6mila). Non sono mancate aggiudicazioni a sorpresa per lotti di designer meno conosciuti, come la specchiera di Enzo Tradico per il vetraio milanese Luigi Brusotti, realizzata a getto di sabbia nel 1938 con decoro ad antilopi e stimata 550-600 euro: una serrata gara ai rilanci ha portato il prezzo di vendita a 16.640 euro. L’apprezzamento per gli anni ’30 e ’40 è testimoniato anche dall’esito di un curioso mobile bar realizzato probabilmente negli anni’30 dall’ebanista milanese Francesco Ferrario in legno intarsiato con architetture e monumenti della città di Milano e interni con frutti, calici e bottiglie: stimato 1.600-1.800 euro, è stato battuto fino a 11.520. Molte le proposte nel settore dell’illuminazione con risultati di rilievo sia nel design più tradizionale che in quello all’avanguardia.

Luigi Brusotti, grande specchiera decorata a getto di sabbia da antilopi entro paesaggio, 1938, venduta a 16.640 euro. Courtesy di Il Ponte
La provocatoria lampada «Mitragliera» di Franco Albini, disegnata a fine anni Quaranta come trasfigurazione di un fucile, ha totalizzato 16.640 euro contro una stima di 11mila-12mila; Max Ingrand, con la lampada da tavolo in stile Space Age ante litteram modello «1538» per Fontana Arte, ha superato largamente le aspettative (7.500-8mila) con l’esito finale di 19.200 e Angelo Lelii ha confermato l’interesse per la sue creazioni con la singolare lampada «Cavalletto» venduta a 12.800 euro contro una stima di 2.400-2.600. Pur fedele a canoni più tradizionali, il bel lampadario in ferro battuto con diffusori in vetro soffiato della manifattura muranese MVM Cappellin, realizzato negli anni ’20 a Milano dal maestro feltrino Carlo Rizzarda, ha più che quintuplicato la stima massima andando al miglior offerente per 4.864 euro. Parlando d’illuminazione, da segnalare l’aggiudicazione a 18.325 euro di un lampadario, ad elementi concentrici in vetro opalino agganciati per gravità, prodotto da Vistosi nel 1960 circa su disegno di Angelo Mangiarotti (stima 4mila-5mila) ed esitato da Incanto a Torino lo scorso 24 giugno. Nell’ambito della stessa tornata, un pannello divisorio in legno del 1950 circa attribuito a Carlo Scarpa è stato esitato per 12.825 euro (stima 8mila-10mila) e il noto specchio da parete in ottone e cristallo specchiato disegnato da Ettore Sottsass per Santambrogio e De Berti nel 1958 circa ne ha ottenuti 16.450 (stima 13mila-16mila).

Lampadario disegnato Angelo Mangiarotti e prodotto da Vistosi nel 1960, venduto a 18.325 euro. Courtesy di Incanto
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