Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Stefano Miliani
Leggi i suoi articoli«Una calda giornata di luglio, nel 2005» l’allora soprintendente per i beni archeologici dell’Umbria Mariarosa Salvatore rispose a una telefonata da Spello: durante gli scavi per un parcheggio in località Sant’Anna erano emerse sparute tessere bianche, prime tracce di quei mosaici che si riveleranno un nuovo tesoro per il borgo umbro.
L’archeologa rievoca la scoperta nella monografia uscita adesso sulla «villa dei mosaici di Spello» che fu inaugurata come museo nel marzo dell’anno scorso. Curato dall’archeologa della Soprintendenza umbra Gabriella Sabatini, il volume nella prima parte presenta gli specialisti approfondire ricerche come l’architettura nell’edilizia di età imperiale o le decorazioni pavimentali con scene intriganti come quella della mescita; nella seconda parte altri autori ricostruiscono l’opera di musealizzazione (nella foto) dando risalto alla didattica e alle tecnologie che qui hanno un ruolo determinante, soprattutto per i ragazzi. Schede sui singoli pezzi, più di uno inedito.
La villa dei mosaici di Spello. Dallo scavo alla valorizzazione, a cura di Gabriella Sabatini, 208 pp., ill. col., Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, Perugia 2019, € 25,00

Una veduta del sito della villa romana di Spello (Pg)
Altri articoli dell'autore
Una consistente acquisizione dell’Istituto centrale per la grafica dall’archivio di Arturo Zavattini compone il nucleo della mostra allestita a Palazzo Poli, che racconta la collaborazione tra il fotografo statunitense e lo sceneggiatore italiano
Maria Rita Acetoso, Senior Program Manager dell’Unesco, rivela come è stato possibile ricostruire tre siti dei tanti distrutti dall’Isis e dalla guerra: la moschea di Al Nouri, la chiesa siro-cattolica di Al Tahera e il convento domenicano di Al Saa’a
Dopo uno stop di dieci anni, sono riprese nel 2023 (fino al 2028) le ricerche condotte dall’Università di Macerata in sinergia col Libyan Department of Antiquities (e il contributo del Maeci) nei due siti costieri di Leptis Magna e Sabratha
Il film di Roberto Dordit ispirato alla vita del soprintendente delle Marche che durante la Seconda guerra mondiale, aiutato da una piccola «armata Brancaleone», salvò migliaia di opere d'arte è anche un potente invito a riflettere su come, oggi, stiamo svalutando la forza del nostro Paese