I meriti di Restituzioni

Nella Reggia di Venaria le opere restaurate da Intesa Sanpaolo

Una veduta dell'allestimento di «Restituzioni» alla Venaria Reale. Foto: © AMF
Giorgio Bonsanti |  | Venaria (To)

La prima edizione, nel 1989, presentava dieci opere restaurate ed era targata Banca Cattolica del Veneto con sede a Vicenza. Quante cose sono cambiate da allora! Oggi l’istituto bancario si chiama Intesa Sanpaolo e le mostre delle opere restaurate con i suoi finanziamenti sono diventate sempre più grandi e si sono tenute in molte città della Penisola, da Milano a Firenze a Napoli.

Ricordiamo il format: la banca finanzia il restauro di opere selezionate da una commissione, le opere vengono poi esposte in una mostra e infine tornano nei luoghi di provenienza. Per l’edizione 2018 le opere prescelte sono ottanta, più qualche «fuori concorso»: la sublime «Trasfigurazione» di Giovanni Bellini a Capodimonte, un Bellotto da Dresda, dei Fiori di Morandi da Brera e un Cy Twombly del 1961 della Gam di Torino.

Fra le ottanta frutto del vaglio della commissione si segnalano il «Ritratto di Caterina Balbi
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