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«Lo spaventapasseri» (1948), di Felice Casorati (particolare), venduto a 40mila euro. Cortesia Cambi Casa d’Aste

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«Lo spaventapasseri» (1948), di Felice Casorati (particolare), venduto a 40mila euro. Cortesia Cambi Casa d’Aste

I candelieri di Murano illuminano la villa di Maser

Successo da Cambi per l’asta di arredi dello storico edificio palladiano con oggetti e opere d’arte che hanno ampiamente superato le stime. Da Christie’s, a Parigi, vola l’Art Déco con alcuni mobili di Émile-Jacques Ruhlmann e Jean Dunand

Carla Cerutti

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Fatturato totale: 1.030.000 euro, lotti aggiudicati: 85%, venduto per valore: 220%. Questi i risultati dell’asta «Villa di Maser. Storia di una casa e di una famiglia», tenutasi nella sede milanese di Cambi il 5 ottobre. In un incrocio di battute tra la sala, i telefoni e le offerte online tutti i pezzi di maggior valore e anche molti oggetti d’arredamento hanno trovato estimatori sia italiani sia stranieri.

Top lot indiscusso una coppia di importanti candelieri in vetro soffiato di Murano del primo quarto del XVII secolo, con montature in bronzo dorato a volute e cherubini, stimata 10-12mila euro, è stata venduta a un collezionista internazionale per 219mila a conferma che anche l’antico, quando di qualità, può fare prezzi stratosferici.

A seguire, la scultura in terracotta «Tragedia greca», esemplare unico di Arturo Martini del 1932: stimata 25-30mila euro, è stata acquistata, nonostante la notifica, per 122.500 euro da un importante collezionista italiano e la bella scatola in lapislazzuli e smalti di Alfredo Ravasco del 1931 ca, anch’essa notificata, è stata battuta fino a 57.500 euro (stima 60-80mila).

Curioso che lo Stato vincoli, con il rischio di comprometterne la vendita, opere il cui esito è destinato al restauro di un edificio storico, Patrimonio dell’Umanità Unesco, come Villa Maser, la cui manutenzione è completamente a carico del suo proprietario. Fortunatamente anche un dipinto di Felice Casorati, «Lo spaventapasseri», del 1948 ha raddoppiato la stima minima con 40mila euro di aggiudicazione e la rara lampada da terra «Sasso», disegnata da Luigi Caccia Dominioni per Azucena intorno al 1948, ha largamente superato le aspettative (20-25mila) con 35mila euro finali.
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Tra le curiosità, due lampadari a forma di veliero disegnati appositamente per Villa Maser nel 1934 circa da Tomaso Buzzi hanno superato, complessivamente, i 30mila euro (stima 8-10mila ciascuno) grazie all’interesse di un collezionista francese e una grande voliera del 1950 ca, sempre di Buzzi, a forma di palazzo in legno e ferro è andata al miglior offerente per 17.500 euro (stima 4-5mila).

Tutti i numerosi arredi da giardino, disegnati da Buzzi per Marina Volpi, hanno largamente superato le stime, così come i servizi da tavola di piatti e bicchieri, tra i quali un grande servizio per 24 persone in vetro soffiato di Murano del ’900, stimato 2-3mila ed esitato per oltre 11mila.

«Questa è stata indubbiamente una vendita particolare, ha commentato Marco Arosio, responsabile dell’asta, perché ha richiamato un pubblico non condizionato dalle mode, mosso dal desiderio di possedere qualcosa che provenisse da Maser e l’esito dei candelieri ne è una prova. Hanno partecipato compratori di gusto internazionale provenienti dagli Stati Uniti, dalla Francia e anche dall’Italia, a beneficio sia dei pezzi importanti sia di quelli più decorativi, compreso il settore degli accessori, ambìto dai privati così come dagli archivi di note aziende come Gucci, Hermès, Vuitton e Roberta di Camerino».

Tra le altre aste che hanno animato il mercato delle arti decorative del ’900 a inizio ottobre vale la pena segnalare «Art & Design: un certain regard sur le XXè siècle», organizzata da Christie’s a Parigi il 4 ottobre, che ha incassato oltre 6 milioni di euro, cui hanno contribuito soprattutto alcuni pezzi importanti di Émile-Jacques Ruhlmann e di Jean Dunand.

Tra questi, un «secrétaire à abattant dit “Égyptien fuseau”», disegnato da Ruhlmann intorno al 1926 e venduto per 906mila euro (stima 60–80mila), un «Bureau de dame “Redhead”» del 1925 ca, sempre di Ruhlmann, battuto per 277.200 euro (stima 70-90mila) e un bel vaso di Dunand del 1920 ca, in rame e alpacca parzialmente laccati e patinati, aggiudicato per 98.280 euro (stima 30-50mila).

Nello stesso giorno, a Londra, Bonhams ha stabilito un nuovo record mondiale d’asta per il ceramista britannico di origine austriaca Hans Coper, vendendo per 655.500 sterline (750.000 euro) un raro vaso a bottiglia con imboccatura a disco del 1968 ca stimato 80-120mila sterline (92.000-140mila euro).

Infine, all’asta dedicata ai gioielli d’artista, settore in crescente apprezzamento, conclusasi online il 6 ottobre da Sotheby’s a New York, un paio di orecchini di Salvador Dalí a forma di cornetta del telefono, «Persistence of Sound», del 1949, in oro e pietre preziose, ha confermato la stima di 150-200mila dollari con l’offerta finale a 176.400, un bracciale «Ellisse con fori “Concetto Spaziale”» di Lucio Fontana, realizzato da Gem Montebello nel 1967, è stato aggiudicato per 100.800, superando la stima massima, e un collier-spilla di Man Ray, «Les Amoureux» del 1975 è stato venduto per 88.200, rispettando la stima di 70-90mila.

Inoltre, un bracciale rigido in argento realizzato nel 1938 circa su disegno di Alexander Calder è stato esitato per 75.600 (la stima era di 60-80mila), un altro bracciale, «Boules des deux côtés d’un cylindre», realizzato nel 1968 da Gem Montebello su disegno di Pol Bury, ne ha spuntati 52.920 superando la stima di 40-50mila e un pendente «Compression» di César del 1998, in oro e pietre preziose, ne ha ottenuti 47.880, ampiamente al di sopra della stima di 25-35mila.

«Compression» (1998), pendente di César in oro e pietre preziose venduto a 47.880 dollari. Cortesia di Sotheby’s

Carla Cerutti, 07 ottobre 2022 | © Riproduzione riservata

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