Grazie per la gita in calesse
Nel 1987 un piccolo libro con un titolo poetico e promettente ottenne in Italia un vasto e spontaneo successo: l’autore era un antiquario molto stimato di cittadinanza inglese (nato nel 1906 a Istanbul) che aveva scelto Milano per aprire una sua galleria di tappeti pregiati e di arte orientale.
Victor Eskenazi, ebreo, durante la seconda guerra mondiale aveva lavorato per il British Intelligence Corps. Era considerato un gentiluomo esemplare, un uomo integerrimo e di straordinaria bontà, umanità e generosità e perciò universalmente molto onorato. Il figlio maschio, Johnny (nella foto con il padre nel 1986), studioso e collezionista, sarebbe diventato a Londra un raffinato esperto di reputazione mondiale specializzato nella scultura orientale e in particolare nell’arte indiana.
È ora uscita l’edizione inglese con un nuovo titolo («Beyond Constantinople. The Memoirs of an Ottoman Jew»). Il titolo
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