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Laura Lombardi
Leggi i suoi articoliNei dipinti di Hubert Robert le antiche rovine sul suolo italiano sono spesso abitate da personaggi impegnati in attività quotidiane sullo sfondo di paesaggi di grande suggestione; la stessa che provano gli artisti, specie stranieri, scesi in Italia per il viaggio nel Belpaese.
A Palazzo Cucchiari torna la collaborazione tra l’Ermitage di San Pietroburgo e la Fondazione Giorgio Conti con la mostra «Città del Grand Tour dall’Ermitage e paesaggi Apuani da collezioni italiane» (dal 2 luglio al 18 ottobre), a cura di Sergej Androsov e Massimo Bertozzi, che riunisce una quarantina di dipinti, disegni e acquerelli di maestri quali Van Miel, Johannes Lingelbach, Hendrik Frans van Lint, Giovanni Antonio Pannini e Philipp Hackert, ma anche di pittori italiani, come Ippolito Caffi, Angelo Inganni o Antonio Fontanesi.
Se le mete più frequenti sono Firenze, Venezia, Roma e Napoli, anche il paesaggio delle Alpi Apuane impressiona letterati, da Petrarca a Montaigne, poi nei secoli successivi viaggiatori stranieri come l’ammiraglio inglese William Paget o pittori quali il massese Saverio Salvioni o Antonio Puccinelli: la mostra si conclude infatti con un dipinto di quest’ultimo, «Michelangelo alle cave» (1860-65).
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