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La Biblioteca Lancisiana all'interno dell’Ospedale di Santo Spirito in Sassia di Roma. © Asl Roma 1

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La Biblioteca Lancisiana all'interno dell’Ospedale di Santo Spirito in Sassia di Roma. © Asl Roma 1

Gli ospedali storici italiani fanno squadra

Nasce l'Associazione Culturale Ospedali Storici Italiani (Acosi)

Elena Franzoia

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Allo scopo di valorizzare un patrimonio in cui scienza, arte e società si fondono fino a ricostruire la millenaria storia della medicina, è nata Acosi-Associazione Culturale Ospedali Storici Italiani. Cinque gli enti fondatori, tra i più antichi e illustri a livello nazionale: l’Ospedale Santa Maria Nuova di Firenze, l’Ospedale Civile Santi Giovanni e Paolo di Venezia, la Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, l’Ospedale di Santo Spirito in Sassia di Roma e l’Ospedale degli Incurabili-Mas di Napoli.

All’associazione possono aderire istituzioni sanitarie pubbliche e private, tuttora operanti, che intendano ribadire il loro ruolo sociale attraverso la condivisione dei propri patrimoni archivistici, artistici e architettonici. Acosi intende, inoltre, promuovere collaborazioni con associazioni e istituzioni locali, non solo allo scopo di proporre nuovi modelli di fruizione culturale e turistica, ma anche riconoscendo il valore terapeutico dell’arte nel processo di umanizzazione delle cure.

Afferma Giancarlo Landini, presidente Acosi e della Fondazione Santa Maria Nuova Onlus: «L’associazione nasce nel mezzo di una pandemia, con un’emergenza sanitaria che ha messo ben in risalto l’importanza del sistema sanitario nazionale. La scelta del momento vuole rappresentare un segno di ripartenza, che passa necessariamente dalla cultura anche in strutture che da secoli perpetuano la loro vocazione assistenziale e di cura». La presidenza Acosi sarà a rotazione tra i cinque enti fondatori, che già possiedono percorsi museali ma godranno d’ora in poi di comuni strategie di promozione e valorizzazione.
 

La Biblioteca Lancisiana all'interno dell’Ospedale di Santo Spirito in Sassia di Roma. © Asl Roma 1

Elena Franzoia, 23 novembre 2020 | © Riproduzione riservata

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