NOTIZIE IN BREVE GIORNO PER GIORNO NELL’ARTE | 27 GENNAIO 2023

Image
Image

VENERDÌ 27 GENNAIO 2023

Image

Matteo Messina Denaro aveva escogitato un piano per commissionare il furto del Satiro Danzante

01

Riemersa nel Parco dell’Appia Antica una statua in marmo di Ercole (un imperatore?).

La scultura, intatta con clava e leontè (la pelle del leone che ne copre il capo), è apparsa durante uno scavo in un cantiere dell’Acea al secondo miglio dell’Appia Antica, vicino al sepolcro di Priscilla. I lavori di sbancamento, che hanno raggiunto la quota di 20 metri sotto il livello di piano di calpestio, hanno portato alla luce la statua, che è apparsa alla giovane archeologa Federica Acierno nella terra smossa dalla pala meccanica. Le operazioni di pulitura e restauro della scultura inizieranno subito, dice Francesca Romana Paolillo, una delle archeologhe del Parco Archeologico dell’Appia Antica. Simone Quilici, direttore del Parco, ha dichiarato di voler esporre al più presto la statua al pubblico, nella Villa dei Quintili in occasione della mostra «Patrimonium Appiae. Depositi emersi» nel Casale di Santa Maria Nova. [Tina Lepri]

02

Scoperta in Egitto forse la mummia più antica che si conosca.

Il 26 gennaio l’Egitto ha annunciato una serie di nuove scoperte archeologiche occorse nella necropoli di Saqqara, a sud del Cairo, tra cui una mummia che parrebbe avere 4.300 anni. «Potrebbe essere la più antica e completa finora rinvenuta in Egitto», ha dichiarato Zahi Hawass, segretario generale del Consiglio Supremo delle Antichità egizie. Si ritiene che la mummia appartenesse a un uomo di nome Hekashepes. Nel vasto sito di sepoltura gli archeologi hanno anche comunicato di aver scoperto quattro tombe. Per Hawass i reperti risalgono alle Dinastie V (2500-2340 a.C.) e VI (2340-2160 a.C.). [dw.com]

03

Il Risorgimento della Leonessa d’Italia.

Non solo mostre ed eventi per il 2023 di Brescia (con Bergamo, Capitale Italiana della Cultura): grazie all’impegno congiunto del Comune e della Fondazione Brescia Musei, il 28 gennaio si inaugura nel Castello il Museo del Risorgimento «Leonessa d’Italia» (dall’appellativo dato alla città da Aleardo Aleardi e Giosuè Carducci, per l’eroismo dimostrato nel 1849 durante le «Dieci Giornate di Brescia»), completamente ripensato e rinnovato. Tre i pilastri del nuovo ordinamento, teso a leggere le questioni della contemporaneità attraverso la conoscenza del passato: i reperti storici del Risorgimento, le opere d’arte legate a quell’epopea, che hanno modellato il nostro immaginario di quella stagione storica fondante per l’Italia, e la collezione digitale, che permette un approccio più ampio e coinvolgente. L’obiettivo è, infatti, offrire una lettura del Risorgimento più completa, tanto nello spazio (fenomeni analoghi interessarono anche altri paesi d’Europa) quanto nel tempo, partendo dalla Repubblica Bresciana del 1797 e giungendo fino alla contemporaneità, con una speciale attenzione anche al ruolo giocato dalle donne. [Ada Masoero]

04

L’arte rubata cespite importante per Matteo Messina Denaro.

«Con il traffico di opere d’arte ci manteniamo la famiglia», scrisse una volta il boss Matteo Messina Denaro in un pizzino. Nel suo patrimonio, stimato in quattro miliardi, ci sarebbero anche opere ottenute grazie al suo compaesano Giovanni Becchina: secondo alcuni periti costui sarebbe stato un ricettatore di reperti archeologici trafugati dal sito archeologico di Selinunte. Due sono i casi più eclatanti di reati in cui figura in qualche modo coinvolto il boss siciliano: il furto di dipinti antichi (Velázquez, Correggio, El Greco) alla Galleria Estense di Modena nel 1992 e un piano (saltato poi all’ultimo momento) per la sottrazione del Satiro danzante, conservato a Mazara del Vallo (Tp). [Redazione]

05

Museo Egizio: il concorso di progettazione allo studio Oma di Rotterdam.

Il Museo Egizio di Torino nel 2024 sarà più accessibile e inclusivo, con la nascita della «Piazza Egizia», una piazza coperta, vicino a Piazza Carignano, aperta gratuitamente a cittadini e turisti. Ha vinto la gara per il concorso internazionale di progettazione «Museo Egizio 2024» lo studio Oma (Office for Metropolitan Architecture) di Rotterdam, che concorreva con Kengo Kuma & Associates di Parigi, Pininfarina Architetture e Carlo Ratti Associati, entrambi di Torino e Snøhetta di Oslo. [Redazione]

06

L’archeologia conferma alcuni passi della Stele di Rosetta.

In un’antica città egiziana sono state rinvenute prove di una ribellione durata decenni contro il dominio greco-macedone, un fatto citato nella Stele di Rosetta. Gli scavi a Tell Timai, l’antica Thmouis, 102 km a nord del Cairo, hanno rivelato un’ampia distruzione avvenuta durante la Grande Rivolta, che si svolse dal 207 al 184 a.C. «Le testimonianze archeologiche della rivolta sono piuttosto rare», afferma Jay Silverstein della Nottingham Trent University, esperto dell’argomento. «Ci sono naturalmente alcuni decreti e iscrizioni, come la Stele di Rosetta, alcuni resoconti storici e alcuni papiri con riferimenti indiretti, ma quando si tratta di trovare i luoghi materiali in cui gli eventi documentati si verificarono, è un altro paio di maniche: per quanto ne so, questo è il primo che è stato riconosciuto». [Garry Shaw]

07

A Ostia per il Giorno della Memoria.

In occasione del Giorno della Memoria 2023, il 29 gennaio torna nella Sinagoga di Ostia antica l’appuntamento biennale con «Arte in Memoria», rassegna di arte contemporanea a cura di Adachiara Zevi, organizzata dall’Associazione Culturale Arte in Memoria. La mostra, alla sua XI edizione, è promossa dal Ministero della Cultura-Parco Archeologico di Ostia antica; si avvale del patrocinio del Comitato di Coordinamento per le Celebrazioni in Ricordo della Shoah della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, della Comunità Ebraica di Roma, e del sostegno dell’Ambasciata della Repubblica Tedesca di Germania, dell’Accademia tedesca Villa Massimo, dello Studio Trisorio di Napoli, dei collezionisti Dimitri Borri e Massimo Adario. [Redazione]

08

Annunciate le gallerie partecipanti al Tefaf di maggio a New York e le destinazioni del Restoration Fund.

Tefaf New York torna a maggio (dal 12 al 16 del mese, preview Vip l’11) nella storica Park Avenue Armory: sono 91 le gallerie internazionali che partecipano alla manifestazione. Le italiane sono la Galleria Continua, la Galleria d’Arte Maggiore, Massimodecarlo e Tornabuoni Arte; ma ci sono anche gli italiani «internazionali» come Cardi Gallery, Mazzoleni e Robilant+Voena. Nel frattempo sono state comunicate le destinazioni del Tefaf Restoration Fund, la donazione annuale per il restauro di una o più opere d’arte: i beneficiari quest’anno sono la Neue Galerie di New York e il Museo Reale di Belle Arti di Anversa. La Neue Galerie restaurerà «Città nel verde (La vecchia città)» (1917), di Egon Schiele (1890-1918), opera che il museo ha ricevuto in dono nel 2006, mentre il Museo Reale di Belle Arti di Anversa utilizzerà il cespite per restaurare «Due ragazze raffigurate come le sante Agnese e Dorotea» (1650 ca) della pittrice barocca fiamminga Michaelina Wautier (1604-89), opera che la galleria conserva dal 1910. [Redazione]

09

Due opere di Sartorio entrano al Musée d’Orsay (via la galleria Lapiccirella).

L’importanza dei due pannelli di Giulio Aristide Sartorio ritrovati dalla galleria Antonacci Lapiccirella Fine Art è stata riconosciuta dai curatori del parigino Musée d’Orsay che li ha recentemente acquistati per le proprie collezioni. Si tratta di due dipinti en grisaille a olio su tela appartenenti a un grande fregio che l’artista romano realizzò in occasione dell’Esposizione Internazionale del Sempione nel 1906 per celebrare la grande impresa moderna del Traforo del Sempione illustrando «l’energia dell’Italia classica nel mondo moderno». I due pannelli, che misurano 98x161 cm, raffigurano il primo, dal titolo «Dalle grandi scoperte traverso le tristi età, al risorgere vivo della Stirpe», un cavallo che travolge figure umane accartocciate su sé stesse e in equilibri precario a evidenziare il movimento dell’animale (su cui l’artista conduceva studi dal vivo), il secondo, «Dal mito delle Forze brute alle conquiste ultime della scienza», la Nike àptera (ovvero senza le ali) che annuncia l’invenzione del telefono. [Redazione]

10

Nuovo direttore per il Castello di Chambord.

Pierre Dubreuil, già direttore generale dell’Ufficio francese della Biodiversità, è il nuovo direttore del Castello di Chambord. Subentra in questa carica a Jean d’Haussonville, che era stato nominato in quel posto 13 anni fa, e che in questo periodo ha notevolmente «modernizzato» il sito, con concerti pop o di musica elettronica, un impulso ecologico e una ristrutturazione del parco e dei giardini della celebre dimora sulla Loira. [Le Figaro]

11

Il sindaco di Ercolano chiede la «restituzione» alla sua città di un celebre affresco.

Il 24 gennaio il sindaco di Ercolano (Na), Ciro Buonajuto, ha lanciato un appello al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano per la restituzione dell’affresco di «Ercole fanciullo che strozza il serpente», uno dei 60 reperti archeologici che erano stati commercializzati da trafficanti internazionali negli Stati Uniti e che sono stati restituiti il 23 gennaio all’Italia. [Redazione]

12

A Roma restituiti alle Ambasciate reperti archeologici della Colombia ed Ecuador.

Gli oggetti restituiti erano frutto di scavi clandestini ed erano esposti in una gioielleria del centro di Torino. I manufatti colombiani appartengono alla cultura Calima (100 a.C.-800 d.C.) e Quimbaya (1200-1500 d.C.) e quelli dell’Ecuador alla cultura Tolita (300 a.C.-800 d.C.) e Jama Coaque (350 a.C.-1532 d.C.). Il ritrovamento delle preziose sculture è stato effettuato nel 2019 da parte di un carabiniere del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, quel giorno libero dal servizio. Le intatte statuette antropomorfe in terracotta erano esposte assieme a gioielli moderni. Le indagini della Soprintendenza di Torino e le ricerche in Colombia ed Ecuador, hanno confermato sia l’autenticità dei reperti, sia l’esportazione illegale dai due Paesi sudamericani. [Tina Lepri]

13

Judith Waldmann nuova curatrice di arte moderna e contemporanea al Museum Schloss Moyland di Bedburg-Hau, in Germania.

Waldmann dal dicembre 2020 è stata curatrice responsabile delle mostre di arte contemporanea di Kunst Meran Merano Arte, dove ha curato tre mostre, tra cui «The Poetry of Translation» (2021-22), esposizione che ha proposto una riflessione e alcuni interrogativi su concetti quali identità, multiculturalismo, diversità. [Redazione]

Redazione, 27 gennaio 2023 | © Riproduzione riservata